Azioni legali a tutela del diritto delle persone autistiche e delle loro famiglie. È questa una delle iniziative che sta valutando l’associazione Autismo Ogni giorno Aps, attraverso il presidente Vittorio Naddeo, denunciando la carenza di servizi a loro destinati a Salerno e l’impossibilità, di conseguenza, di garantire un futuro dignitoso ai tanti ragazzi che, soprattutto nel periodo estivo, restano isolati e fuori da ogni attività che potrebbe invece servire loro per trascorrere del tempo e socializzare con i ragazzi della loro età. Di fatti, l’associazione autismo Ogni Giorno Aps, preso atto delle molteplici criticità legate all’autismo, dichiara che non è più accettabile vedere tutto questo. «Gli autistici, quotidianamente, non sanno cosa fare e le famiglie sono sempre più abbandonate – denunciano dall’associazione – Non esiste solo l’autismo ad alto funzionamento, parlare di assumere con agevolazioni, di special olimpics, di modelli che funzionano prevalentemente perché grandi contenitori di contributi o cooperative sociali o volano di marketing significativo, è sbagliato, non risponde alla verità assoluta. Esiste anche un altro autismo, quello che non potrà mai lavorare, mai stare da solo, quello che necessita di impegno quotidiano, funzionale, diversificato, semplice, sociale, laboratoriale, sportivo, da gestire a piccolo gruppo e proprio quest’ultimo annulla e distrugge famiglie ed autistici». L’associazione chiede dunque al garante della disabilità di sollecitare tutti gli attori e le istituzioni interessate a prendere atto ed intervenire funzionalmente.L’associazione annuncia che a breve ci sarà una conferenza stampa, riservandosi di intraprendere azioni legali a tutela del diritto delle persone autistiche e delle loro famiglie. Nello specifico, a Salerno ci sono 17 coop per assistenza educativa, da fine scuola personale in disoccupazione; diversi centri accreditati (pochi assunti tanti contrattualizzati con partita Iva), costi di intermediazione per coop e centri esagerati, continui tentativi di legiferare non mirati al bisogno della persona, ma ad altro e nessun progetto personalizzato reale, genitori imprenditori». Poi l’attacco alle istituzioni: «la politica parla di autismo senza conoscerne il quotidiano, esalta il privato ma senza progetti, funzionalità e risultati ed è una politica che non conosce l’autismo». La richiesta, più volte avanzata dalle associazioni, è quella di mettere in campo progetti mirati per garantire una vita dignitosa alle persone autistiche e alle loro famiglie, spesso costrette a fare salti mortali per lavorare e star dietro ai loro figli, non essendoci alcuna considerazione da parte delle istituzioni. «Oggi non si fa alcuna distinzione tra bambino, ragazzo o adulto autistico per i quali sono necessari percorsi e interventi diversi, mirati in base alla loro età ma vengono lasciati soli al loro destino e a partire dai 18 anni la situazione rischia di peggiorare ulteriormente», dice ancora Vittorio Naddeo. e.n
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1 Comment
Assolutamente concorde rispetto ad ogni concetto esposto al 100%.
Da madre sola, vedova da soli 10 mesi, mio figlio Desio è rimasto senza alcun supporto terapeutico riabilitativo sanitario da aprile 2023.
Con enormi difficoltà, animata da grande senso di responsabilità e moralmente dignitosa, sono riuscita, a discapito di enormi sforzi su me stessa già oncologica dal 2013, a portarlo ad un livello di miglioramento funzionale ma unicamente a discapito di mio figlio che, dipende unicamente da me e dal mio metodo.
Ho dovuto prendere attestati ed imparare ad altre 50 anni le tecniche cognitive comportamentali ispirate alla metodologia scientificamente provata ABA, per aumentare le autonomie personali mirate misurate sulle potenzialità emergenti di Desio.
Non è una cosa semplice ma costretta dal sistema che ha di fatto abbandonato Desio e me, unica caregiver di mio figlio!!!
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