di Andrea Pellegrino
L’avessero scritto su un qualsiasi libro di storia nessuno c’avrebbe creduto. Ed invece è tutto vero: il leader della Lega Nord, Matteo Salvini è stato ricevuto (nell’ambito della quattro giorni promossa da Panorama) quasi come una star nel salone dei marmi di Palazzo di Città. Con tutti gli onori del caso e con quasi mezza giunta – tutti esponenti del Pd – in prima fila. Naturalmente, sindaco Vincenzo De Luca compreso che prima del convegno si è intrattenuto con il leader del Carroccio nella sua stanza per l’immancabile caffè. Applausi a volontà, selfie, strette di mano, sorrisi, baci ed abbracci. Insomma come un vero leader politico dei giorni nostri. Peccato che probabilmente Salerno non ha tenuto conto che ieri ha ospitato il leader della Lega Nord, ossia quel partito che almeno fino a qualche tempo fa auspicava la secessione tra settentrionali e meridionali. Quanto alle proteste, poca roba. Anzi risicatissima. Un lavoro da ragazzi per l’imponente servizio d’ordine composto da carabinieri e polizia in assetto antisommossa. Poche urla giunte da un presidio – composto da poche decine di persone – che ha atteso l’ingresso e l’uscita del segretario politico del partito che fu Bossi. Insomma Salerno la sua “civiltà”, come ha detto Matteo Salvini l’ha mostrata tutta ma ancor di più ha mostrato una accoglienza senza precedenti che ha sorpreso lo stesso Salvini che ha voluto condividere sulla sua bacheca Facebook, nel mezzo dell’intervista con Bruno Vespa, il successo salernitano. «Sono contento, anche emozionato di aver trovato una sala come questa, sono abituato a trovarla a Bergamo, non qui». Quanto alla contestazione di qualche decina di appartenenti ai Centri sociali al suo arrivo a Palazzo di Città, Salvini dice: «Ci sta anche la contestazione fuori perché se è civile e non violenta fa parte del gioco. In democrazia ognuno è libero di non essere d’accordo anche se è un po’ triste che alla presentazione di un libro c’è chi fa ‘casino’ in mezzo alla strada invece di occuparsi di problemi ben più importanti». Manco a dirlo parole di apprezzamento per il lavoro svolto da Vincenzo De Luca. Soprattutto, tiene a ricordare Salvini, nel campo dell’immigrazione e della sicurezza. E poco importa, dice, «se è di destra o di sinistra. In questo caso parlano i fatti. E qui parlano anche i risultati e l’affetto che ha questa città nei confronti del suo sindaco». Dunque, se Salvini non fosse dichiaratamente di destra, e se non fosse che sta ricucendo il centrodestra, sbarrando le porte ad Ncd, forse farebbe un pensiero verso Vincenzo De Luca. Soprattutto ora che ha annunciato che qui in Campania, così come nelle altre regioni chiamate al voto, ci sarà «una lista regionale». Per ora collocata nell’alveo del centrodestra. Ma chissà con un Vincenzo De Luca civico se la Lega non spunti anche nella coalizione deluchiana. Alla fine dopo ieri pomeriggio tutto può ancora accadere.