di Erika Noschese
Revocare l’assessorato a Rocco Galdi e avviare un procedimento nei confronti di Massimiliano Nosenzo, dirigente comunale: è la richiesta avanzata dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro e Catello Lambiase dopo che il Tar Campania ha condannato il Comune di Salerno al pagamento di spese per oltre mille euro, avendo perso la causa relativa al regolamento per l’assegnazione di posti gratuiti e personalizzati per le persone con disabilità. Infatti, il Tar ha dichiarato illegittimo il regolamento comunale che aveva inserito, come requisito necessario per l’ottenimento del beneficio, il possesso da parte del richiedente della patente speciale di guida. Secondo il tribunale amministrativo regionale, il requisito è illegittimo in quanto è in aperta violazione della normativa statale di riferimento. La consigliera Pecoraro, unitamente al collega Lambiase, contesta la condotta del dottor Nosenzo, in qualità di dirigente del Settore Mobilità del Comune, e dell’assessore Rocco Galdi, in quanto dalla loro decisione derivano conseguenze economiche per l’ente. La vicenda è stata affrontata in diverse commissioni su proposta di alcuni consiglieri, poiché vi era uno stallo nelle procedure di assegnazione dei posti, che gli uffici competenti stavano alimentando negando l’attribuzione dei posti sulla base dell’assunto che il primo pronunciamento del Tar sulla vicenda, imponendo un regolamento comunale puntuale sull’argomento, non consentiva di procedere in sua assenza. La consigliera Pecoraro ha rappresentato che il diniego opposto dagli uffici era illegittimo in quanto la sentenza del Tar non impediva di concedere i permessi, ma imponeva all’ente di dotarsi di un regolamento pur continuando ad assegnare gli spazi. Secondo quanto denunciano i consiglieri del Movimento 5 Stelle, assessore e dirigente sarebbero stati informati del problema e invitati a partecipare in commissione, ribadendo l’illegittimità del provvedimento adottato, ma nonostante ciò entrambi sarebbero andati avanti. Secondo quanto emerso, in commissione, l’assessore Galdi e il dirigente avrebbero fatto sapere di essere intenzionati ad andare avanti, non temendo il ricorso al Tar, come poi avvenuto in un secondo momento. «Il Consiglio comunale è chiamato, per queste ragioni, a votare un debito fuori bilancio che va a pesare sulle tasche dei cittadini, ma questo non possiamo permetterlo», ha detto la consigliera Pecoraro, chiedendo dunque al sindaco di adottare provvedimenti nei confronti dell’assessore Galdi e del dirigente affinché provvedano personalmente a rimborsare l’ente.