Salernitana, vincere per dimenticare il 2025 - Le Cronache Salernitana
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Salernitana, vincere per dimenticare il 2025

Salernitana, vincere per dimenticare il 2025

di Marco De Martino

SALERNO – Un ultimo sforzo per chiudere al meglio un anno maledetto. Il 2025 sarà ricordato, nella storia della Salernitana, come quello del ritorno nell’inferno della serie C. Dodici mesi tremendi che hanno fatto tornare all’età della pietra il calcio a Salerno dopo aver assaggiato, per tre anni di fila, il dolce nettare della serie A. Ora che i granata stanno lottando per ricostruire tutto dalle fondamenta, c’è da concludere nel migliore dei modi una prima parte di stagione iniziata benissimo, con le cinque vittorie consecutive nelle prime cinque giornate di campionato, e complicatasi negli ultimi sessanta giorni, complice una rosa incompleta e nella quale sono venuti a mancare alcuni importanti tasselli su cui il ds Faggiano aveva scommesso ed investito tanto in estate. Questo pomeriggio all’Arechi fa il suo ritorno un’antica rivale caduta ancor più in disgrazia, il Foggia. Una squadra, quella rossonera, che richiama alla mente i fantastici anni Novanta, con la prima contestatissima doppia proprietà del calcio italiano, quella di don Pasquale Casillo, che di fatto consentì alla Salernitana di effettuare lo switch da eterna incompiuta di terza serie a rampante realtà emergente, prima in B e poi in serie A, grazie alle due epoopee targate Delio Rossi, altro personaggio che ha scritto la storia di entrambe le società. Un po’ come Carlo Ricchetti. Foggiano di nascita ma salernitano d’adozione, oggi il momento più bello sul terreno di gioco sarà rappresentato proprio dal ricordo di entrambe le compagini ed ovviamente di quello che una volta è stato il suo pubblico, del Re del taglio. Un riconoscimento doveroso per un uomo perbene ed un professionista esemplare, oltre che per un calciatore formidabile. Tornando al dato tecnico, la Salernitana questo pomeriggio dovrà convivere per l’ultima volta (almeno si spera…) con l’emergenza dettata dalle assenze. Mister Raffaele, nonostante la carenza di difensori centrali, difficilmente abbandonerà la difesa a tre, almeno inizialmente. Spazio dunque al solito trio Matino, Golemic, Anastasio, anche perchè sono gli unici difensori a disposizione del tecnico, eccezion fatta per il baby Barzagli. C’è più scelta a centrocampo dove, assieme agli inamovibili Tascone e Capomaggio, si giocano una maglia de Boer, Knezovic e Quirini. In attacco scontata la presenza di Ferraris accanto a Ferrari, così come quella di Longobardi e Villa sulle corsie. Per il resto, c’è davvero poco da dire: la Salernitana, per restare in media promozione e per non perdere contatto da Catania e Benevento, dovrà battere il Foggia in un Arechi da espugnare dopo gli ultimi tre pareggi di fila. Un ultimo sforzo, poi la palla passerà al mercato.