di Marco De Martino
SALERNO. Una notte senza paure, senza assilli, senza ansie. Una notte da vivere come si faceva un tempo a queste latitudini, con la voglia di assistere ad uno spettacolo senza essere condizionati dal risultato. Un anno fa all’Arechi si sono vissute giornate drammatiche –sportivamente parlando- con la Salernitana condannata a vincere, pena la retrocessione nell’inferno della Lega Pro. Dopo il blitz di Pisa questo rischio è stato definitivamente esorcizzato e così il popolo di Salerno riscopre il sapore inebriante di andare allo stadio con l’intento di divertirsi e magari di sognare. Perché di questo si tratta. La Salernitana stasera può rendere concreto quello che fino ad appena un mese fa era soltanto il sogno di pochi inguaribili ottimisti. All’Arechi arriva il Cittadella, realtà che sta cullando lo stesso sogno ma da inizio stagione e che è una delle dirette concorrenti per l’accesso ad un posto nei play off. Battere i veneti certificherebbe l’ingresso di Coda e compagni nel lotto delle compagini che, a due mesi dalla fine del campionato, può ambire alla qualificazione all’appendice promozione. Battere i veneti vorrebbe anche dire quinta vittoria consecutiva, una impresa raggiunta, nella storia cadetta, dalla Salernitana in sole due occasioni, con Zeman e Gregucci (e che per la verità non portò proprio benissimo…). Battere i veneti, ad ogni modo, non sarà una passeggiata. Anzi. Il Cittadella viene da prestazioni altalenanti in trasferta dove è stata capace di perdere a Brescia ed Ascoli ma di pareggiare a Frosinone e vincere, tre giorni or sono, a Latina. Per la Salernitana sarà una brutta gatta da pelare ma da affrontare con la serenità e la gioia ammirate nei match con Ascoli e Pisa. Mente libera ma anche una condizione atletica in netto crescendo, dovuta alla oculata gestione delle risorse umane da parte di Alberto Bollini. Ed anche questa sera il trainer granata potrebbe mettere mano all’undici, ruotando alcuni interpreti del suo ormai collaudato 4-3-3. In difesa, reparto letteralmente trasformato dal lavoro del pupillo di Lotito, potrebbe toccare a Bittante. Il terzino, vero e proprio jolly, sostituirà Perico sulla corsia destra del pacchetto a quattro completato da Vitale dalla parte opposta e dall’ormai inseparabile coppia centrale composta da capitan Tuia e da Bernardini. A metà campo potrebbe rifiatare Odjer, vittima di crampi a Pisa. Al suo posto potrebbe toccare ad uno tra Ronaldo e Della Rocca, con Minala (il quale varierà la sua posizione a seconda della presenza in campo del brasiliano, del ghanese o dell’ex perugino) e Zito che viaggiano verso la riconferma. In attacco Coda sembra essere l’unico inamovibile, anche perché l’altro elemento in gran forma, Mattia Sprocati, potrebbe osservare un turno di riposo. Scalpitano per ritrovare una maglia da titolare Improta, Donnarumma e naturalmente Alessandro Rosina. Il match winner dell’Arena Garibaldi potrebbe rappresentare l’arma in più da sfruttare in questo rush finale, un valore aggiunto che finora, per le note vicissitudini tecnico tattiche, la Salernitana non è quasi mai riuscita a sfruttare. La parola dunque passa al campo. E poi, come hanno sintetizzato in maniera perfetta i tifosi con uno striscione apparso in città ieri, sarà quel che sarà…