CITTADELLA – È uno zero a zero decisamente diverso rispetto a quello col Cosenza. Innanzitutto, perché ottenuto sul campo di una diretta avversaria e poi perché in campo si è vista una Salernitana decisamente diversa, nello spirito e nella testa. Al Tombolato è arrivato un pari giusto, con un legno a testa quello veneto all’ultimo secondo, con i granata che portano a undici i risultati utili consecutivi e a sei la striscia di gare senza subire gol. Certo l’attacco si è decisamente inceppato, con un gol nelle ultime cinque, ma la squadra di Castori, compatta e solida, resta nelle zone alte della classifica, seppur superata dal Lecce. Nella prima frazione è soprattutto la personalità della Salernitana a piacere. Messa da parte la prova deludente con il Cosenza, i granata sono riusciti a partire forte sfiorando due volte il gol in avvio di match nel giro di due minuti. Prima Bogdan al 12’ su azione d’angolo ha colpito la parte alta della traversa, poi dopo un minuto su cross di Casasola, Gondo, sempre di testa, ha chiamato alla grande risposta il portiere del Cittadella. Brava ad andare in pressione sulla costruzione dal basso degli uomini di Venturato, la Salernitana ha tenuto spesso il pallino del gioco, eccedendo, a volte, nella ricerca del lancio lungo quando invece, giocando palla a terra, con gli inserimenti dei due interni, Capezzi e Coulibaly, ha spesso dimostrato di poter creare occasioni pericolose. Invece i granata hanno spesso buttato palloni in area, cercando la deviazione, la mischia ma con Tutino lasciato inizialmente in panchina è mancato il finalizzatore. Sull’altro versante nei primi 45 minuti Gyomber e compagni hanno lasciato davvero le briciole ai padroni di casa. Il Cittadella si è visto soltanto al 25’ quando dopo un buco di Bogdan, Ogunseye ha tentato un tiro a giro, bloccato da Belec. Troppo poco per mettere i brividi al portiere granata. La compattezza, l’equilibrio, la solidità del reparto difensivo granata sono poi tornati utili nella ripresa. La partenza della seconda frazione è stata di marca veneta con una buona occasione non concretizzata da Gargiulo in contropiede, imitato qualche minuto dopo nell’area opposta da Djuric. L’ingresso di Tutino per Gondo ha dato maggior profondità alla squadra di Castori che soltanto dopo gli ingressi di Anderson e Durmisi ha decisamente cambiato passo, riportando il baricentro in alto a caccia del gol vittoria. Soprattutto il brasiliano con accelerate e dribbling ha creato scompiglio in un match rimasto in equilibrio, intenso e teso fino alla fine quando alla voglia di vincere si è sostituita l’inevitabile stanchezza. E per i granata quel pizzico di fortuna che non guasta mai.