di Marco De Martino
SALERNO – In campo da leoni per sbranare le zebre. Una notte tanto fredda quanto intrigante attende la Salernitana, impegnata questa sera alle ore 20,45 all’Arechi contro la Juventus di Max Allegri. La più nobile tra le decadute, la compagine bianconera, ma proprio per questo ancor più insidiosa da affrontare, anche perchè sarà smaniosa di vendicarsi dopo i veleni dell’andata. Sul campo i piemontesi hanno ottenuto finora 38 punti, lo stesso bottino, per intenderci, di Atalanta e Milan che, però, vantano una gara in più. La penalizzazione di 15 punti, che potrebbe essere solo la punta di un iceberg che nei prossimi mesi potrebbe ridurre la Vecchia Signora alla stregua del Titanic, ha retrocesso la squadra di Allegri fino a ridosso proprio della Salernitana. In caso di vittoria i granata addirittura sorpasserebbero Vlahovic e compagni, ma non dovrà essere questo l’obiettivo dell’undici di Davide Nicola. Il pareggio ottenuto ieri dal Verona contro la Lazio ha ridotto a 7 le lunghezze di vantaggio della Salernitana sulla zona retrocessione con, all’orizzonte, proprio lo scontro diretto in programma lunedì prossimo al Bentegodi contro l’Hellas. Un margine ancora sufficiente ma che non può e non deve far cullare i granata su false sicurezze. Il cammino è ancora lunghissimo e quello che è accaduto lo scorso anno a Cagliari e Venezia dev’essere preso come modello da non ripetere. La sfida di stasera arriva a puntino proprio per dimostrare a tutti che la nuova Salernitana varata nelle ultime settimane da Nicola può raggiungere la salvezza senza soffrire. Il successo di Lecce di dieci giorni fa è servito a ridare serenità a tutto l’ambiente ma questa sera bisognerà fare ancor meglio rispetto al Via del Mare. All’Arechi la Salernitana, fin da inizio stagione, non è quasi mai riuscita ad imporre il fattore casalingo. Anche nelle ultime due vittorie, risalenti ormai ad oltre tre mesi fa, contro Verona e Spezia, i granata soffrirono non poco prima di portare a casa l’intera posta in palio. Servirà, dunque, una prestazione quasi perfetta per tornare ad espugnare il principe degli stadi, rimpinguare la classifica e mettersi preventivamente al riparo da brutte sorprese. Andare a giocare a Verona con un buon margine è un presupposto fondamentale ma, prima, c’è da sgambettare una Vecchia Signora, quella del calcio italiano che è ferita ma che non è ancora morta e che, proprio per questo, incute ancora maggiore rispetto.