di Marco De Martino
SALERNO – Sono passate soltanto due settimane da quel funesto 29 dicembre che sancì, sul terreno di gioco di Catanzaro, il fallimento tecnico della gestione Petrachi-Colantuono. Un ko quasi inevitabile per una Salernitana ormai spenta, morta, con l’elettroencefalogramma irrimediabilmente piatto da mesi. Sono passati solamente 14 giorni e tutto è cambiato. Nuovo allenatore, nuovo direttore sportivo e (per il momento) cinque nuovi calciatori, quasi tutti inevitabilmente titolari fin da oggi. Una ventata di aria fresca per provare a resettare tutto e riavviare il sistema operativo, nella speranza che, stavolta, non si manifestino bug. Roberto Breda si riprende la panchina della sua Salernitana tredici anni e mezzo dopo l’afoso pomeriggio del 19 giugno 2011 che decretò la promozione dell’Hellas Verona e la (seconda) scomparsa dal calcio che conta della società granata. Un’ontà che non ha fermato un popolo che è tornato alla ribalta nel giro di un decennio e che ora, almeno il palcoscenico della B, non vuol proprio perderlo. All’epoca Breda sfiorò il miracolo sportivo in condizioni a dir poco proibitive, oggi torna alla ribalta nel suo Arechi dopo aver ottenuto cinque rinforzi nel giro di 72 ore. Un instant team costruito da Valentini che dovrà vedersela subito con la prima della classe, il Sassuolo che tenne a battesimo anche Stefano Colantuono all’indomani dell’esonero di Martusciello e che rifilò ai granata un poker. Un avversario, dunque, a dir poco ostico che però dovrà fare i conti con la fame e la rabbia di una Salernitana che non può più permettersi calcoli. Bisognerà fare punti e bisognerà farlo subito. Breda, che ha già avviato il repulisti escludendo per scelta tecnica Simy, Braaf, Kallon, Jaroszynski e Dalmonte, si affiderà a gran parte dei volti nuovi giunti alla spicciolata durante l’ultima, frenetica, settimana. Dentro Lochoshvili, dentro Corazza, dentro Cerri e probabilmente anche l’asceota Raimondo per provare a dare la sterzata, in termini di motivazioni ma anche in termini di gol, ad una Salernitana nuova praticamente per metà. L’altra metà, composta dai vari Sepe, Ferrari, Maggiore, Stojanovic, Soriano e Verde, dovrà dimostrare di voler combattere per la Salernitana. Altrimenti, come hanno già fatto capire Valentini e, con le sue scelte, lo stesso Breda, quella è la porta….