Salernitana, non ci sono più alibi - Le Cronache Salernitana
Salernitana

Salernitana, non ci sono più alibi

Salernitana, non ci sono più alibi

di Marco De Martino

SALERNO – Nel calcio, come nella vita, le sofferenze temprano il carattere. Ti rendono più forte, capace di sopportare anche i momenti più bui e tristi. Non per questo le delusioni, quando arrivano, sono meno cocenti, ma l’averle già vissute ti tempra, ti fortifica e ti aiuta a superare anche quelle che ti giungono tra capo e collo quando meno te l’aspetti. I tifosi della Salernitana sono maestri in questo. C’è chi ha vissuto e se n’è andato senza mai vedere la Serie B, figurarsi la Serie A. C’è chi ha avuto la fortuna di partecipare all’epopea degli anni Novanta, che ha di fatto cambiato il percorso della Beneamata. C’è chi, invece, è nato e finora si è destreggiato solo tra B e A. Tutti sono accomunati dalle sofferenze d’amore che la Salernitana infligge, puntualmente, in ogni stagione. “Come mai, in certe situazioni, ci finiamo sempre noi?”, si ripetono, con un sorriso amaro, i tifosi della Salernitana. È questa la forza dei salernitani: sorridere e reagire davanti alle difficoltà, anche le più incredibili e complicate. Come quelle di stasera, quando la Salernitana si giocherà la permanenza in Serie B nel ritorno di un playout farlocco contro la Sampdoria. In un clima infuocato, dentro e fuori dal rettangolo verde, a causa di un mese surreale iniziato nel pomeriggio del 18 maggio con un comunicato tanto scarno quanto farneticante, e che si chiuderà, in una maniera o nell’altra, stasera all’Arechi. Si ripartirà dallo 0-2 dell’andata. Un risultato pesante ma, considerando anche le occasioni da gol fallite dai blucerchiati, non impossibile da pareggiare. Una cosa è fare due gol, un’altra è farne quattro. D’altronde, se tanto mi dà tanto, la Salernitana in stagione ha sempre alternato prestazioni indecenti fuori casa (parentesi di Cittadella a parte) a prove gagliarde e vincenti tra le mura amiche. Non a caso, i punti ottenuti nel finale di stagione, sia con Breda che con Marino, sono arrivati quasi tutti all’Arechi. C’è speranza, insomma, anche perché la Sampdoria, se domenica scorsa a Marassi era reduce da una resurrezione ed aveva tutto da guadagnare, stasera invece ha tutto da perdere. Ovviamente tutte queste valutazioni non varranno nulla se la Salernitana, sul prato verde, non farà il proprio dovere. Capitan Ferrari – il peggiore a Marassi – ieri ha promesso, anche a nome dei suoi compagni di spogliatoio, di sputare sangue in campo per salvare la Salernitana. Una cosa, però, è parlare – soprattutto prima del match – e un’altra è metterlo in pratica. Noi vogliamo credergli, così come i ventimila e più che stasera si divideranno tra gli spalti e il piazzale dell’Arechi. Salerno ci crede, come sempre. Fino alla fine doveva essere, e fino alla fine sarà. Macte Animo, Bersagliera.