SALERNO – Trovare un aspetto positivo nell’ennesima serata da dimenticare, in casa Salernitana, stavolta è stato semplice. L’esordio in serie A di Gerardo Fusco (nella foto della US Salernitana 1919), di professione attaccante classe 2005 ma soprattutto salernitano, figlio e nipote d’arte, con la maglia granata non può che emozionare una intera città oltre, naturalmente, alla famiglia del giovane talento fatto in casa. Papà Luca ieri ha affidato a facebook le proprie indescrivibili emozioni: «Dopo 26 anni dal mio esordio in A -ha scritto Luca Fusco-c’è stato anche il tuo… È stata un’emozione indescrivibile, ma sempre piedi per terra perché la strada è tutta in salita. Ti auguro il meglio figlio mio, il bello deve ancora venire». Anche Enzo Fusco, zio di Gerardo, ha celebrato con un post l’esordio del nipote: «Pochi complimenti solo difetti ti trovavamo adesso si può capire il perché…. perché noi siamo cresciuti in questo modo e dietro c’è sempre un perché’.Impegno,sacrificio, umiltà Hai coronato il tuo e il nostro sogno,adesso inizia la salita, ma per il ragazzo che sei un giorno diventerà discesa». Dal canto suo Gerardo, ai microfoni di Dazn subito dopo il match, aveva espresso le sue sensazioni: «Fare l’esordio in serie A nella squadra della propria città e per cui ho sempre tifato è un’emozione indescrivibile. Non me l’aspettavo ma onestamente ci ho sempre sperato. Anche nella prima convocazione contro l’Atalanta. Papà Luca era in tribuna, non l’ho ancora visto, penso sia contentissimo». Gerardo Fusco spera ora di ritagliarsi uno spazio importante, come ha fatto suo padre Luca divenuto capitano e rcordman, con la maglia della Salernitana: «Io sto benissimo nella mia città, qui sono cresciuto e sono contentissimo di aver terminato un percorso. Ora però ne inizia un altro. In gruppo ci sono giocatori di grande esperienza come Candreva, Manolas, Fazio, che sono nel calcio che conta da 20 anni. Mi alleno con loro da alcune settimane e -ha concluso Gerardo Fusco- cerco di prendere il meglio». Ora per Gerardo Fusco si porrà il primo crocevia della carriera: restare a Salerno per giocarsi le proprie carte o spiccare il volo per giocare con continuità nelle serie minori e tornare in granata più forte di prima? La palla a Gerardo…
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