di Andrea Criscuolo
Indimenticato terzino sinistro (del vecchio calcio, oggi si definirebbe esterno basso ) degli anni d’oro granata della Salernitana di “Rossilandia”, Vittorio Tosto, visibilmente contento ed emozionato per la vittoria del campionato della squadra granata, è stato ospite della trasmissione social di successo de Le Cronache “Attenti a noi 2” in onda ogni mercoledì alle ore 20.30 e condotta dal Direttore Tommaso D’Angelo e da Andrea Criscuolo. “Lo sapete tutti, ho giocato in tante compagini importanti di tutta Italia per le quali ho stima, ma mi sento Salernitano e tifoso della Salernitana, ringrazio Dio per farmi vivere una sensazione così bella e profonda. Realmente non sono mai andato via da Salerno, non sono nato là ma invidio chi ci ha avuto i propri natali in quella meravigliosa città. Sono molto felice, ma non posso non ricordare la tragedia del povero Loris che ha rattristato tutti, e ricordo anche l’amico Fulvietto De Maio scomparso da qualche giorno. Purtroppo quando c’è da festeggiare succede sempre qualcosa di terribile: se mi non aveste contattato voi, avrei festeggiato in silenzio per rispetto di quanto è successo. Avete una grande mentalità ultras, i calciatori vengono considerate persone di famiglia, i miei figli erano increduli nel vedere, sul lungomare, tutto l’affetto della gente nei miei confronti”, ha dichiarato Tosto. Andando a ritroso nel tempo, è vero lo scoop del Direttore D’Angelo (allora redattore del Roma a Foggia ) il quale svela che il tuo acquisto fu fortemente voluto dal Ds Renzo Castagnini, che impose il tuo nome alla proprietà Casillo e Pavone? “Certo, ero un giovane promettente della primavera della Fiorentina di mister Ranieri (quella di Batistuta per intenderci) e Castagnini, toscano di Reggello, mi vedeva giocare spesso e mi stimava, così mi portò a Salerno e da allora è cominciata la mia fantastica avventura granata”. Hai sempre seguito da tifoso le vicende della Salernitana, cosa ne pensi del campionato della squadra di Castori? “Successo meritato che riporta Salerno in serie A dopo 23 anni. Allora vincemmo tanto e con un immenso entusiasmo della piazza segnando pagine indelebili della storia granata con un gruppo di uomini prima che di calciatori: infatti ancora oggi siamo in contatto tra di noi. Mister Castori ha compiuto un’impresa incredibile con una compattezza di squadra che mi ricorda la nostra, non potendo contare neanche sull’apporto impagabile della torcida dello stadio Arechi, pertanto i complimenti sono doppi”. Ora di cosa ti occupi, si ancora nel mondo del calcio? “Si, sono ancora un uomo di calcio, sono un Consulente di mercato, ho una agenzia dedicata a tale lavoro e sono un tesserato federale”. Quando ci rivedremo in città? “Spero di poter ritornare presto a Salerno, mi manca tanto, per festeggiare la serie A con tutti i miei amici. Credetemi, quello che provo per la Salernitana è un sentimento bellissimo”.