di Marco De Martino
SALERNO – Non ci sono margini di errore per la Salernitana, impegnata questo pomeriggio all’Arechi contro il Monza dell’ex enfant prodige granata Raffaele Palladino. Un altro passo falso potrebbe costar caro ai granata che dovranno assolutamente tornare a fare punti per arrestare l’emorragia di risultati in cui sono incappati dallo scorso novembre. Fu proprio la pesantissima sconfitta subita all’U-Power Stadium contro l’undici brianzolo ad aprire ufficialmente la crisi nera della Salernitana. Un ko fragoroso che, con il senno di poi, poteva rappresentare l’opportunità ideale per la società granata di esonerare Davide Nicola, rifondare il gruppo nel mercato invernale, forgiarlo nella lunga sosta per la disputa del mondiale e ripartire così con un piglio diverso nel 2023. Un anno che invece si sta rivelando avaro di soddisfazioni per la Salernitana che ha raccolto nelle otto gare giocate da gennaio in poi soltanto una vittoria, un pareggio e ben sei sconfitte. Un bottino magrissimo, un ruolino di marcia da retrocessione che va assolutamente invertito. Con il Monza non sarà però una passeggiata, anzi. I biancorossi hanno sconfitto, nelle ultime tre trasferte, Cremonese, Juventus e Bologna ed hanno recuperato in extremis due pedine fondamentali come Sensi e Carlos Augusto. In più c’è da mettere la museruola ad uno come Dany Mota che, quando vede il granata, si scatena. Questo però, alla Salernitana, dovrà interessare relativamente. I granata dovranno badare a ritrovare sè stessi e per farlo dovranno mettere da parte paure, tensioni ed incertezze, riscoprendo l’autostima e la voglia di sputare sangue in campo come accadeva ad inizio stagione. Ormai è inutile rimpiangere le tante occasioni gettate al vento, c’è da salvare una categoria che poco meno di un anno fa è stata riacciuffata con le unghie da un gruppo monolitico di cui facevano parte squadra, società e tifoseria. Un tutt’uno imbattibile, che Salerno deve ritrovare, a prescindere dai calciatori che scenderanno in campo, dalle scelte dell’allenatore o da quanti tifosi saranno presenti all’Arechi. Oggi ce ne saranno poco meno di quindicimila. Nonostante gli appelli ed i prezzi meno cari il grande pubblico resterà ancora alla larga dall’Arechi. Tanto meglio: lo zoccolo duro saprà fare la differenza.