di Fabio Setta
SALERNO – Ci sarà da lottare e da soffrire fino all’ultimo. La delusione inevitabile andrà però archiviata subito. Era davvero lì, a pochi secondi, a pochi metri, l’ipoteca decisiva per la salvezza ma a due turni dal termine la Salernitana conserva comunque un punto di vantaggio sul Cagliari anche se l’andamento del match dell’Arechi lascia inevitabilmente l’amaro in bocca. Il gol del pareggio sardo è arrivato al 99’ su calcio d’angolo in un recupero lunghissimo in cui è successo di tutto. Prima il rigore concesso, dopo l’errore in uscita di Sepe, e poi tolto dopo il consulto al Var poi la beffa che toglie alla Salernitana di compiere un passo decisivo verso la storica salvezza. È stata una partita tesa, combattuta come logico che fosse. Era uno spareggio salvezza e allora si è giocato più con il cuore che con la tecnica. La Salernitana, inevitabilmente, ha pagato l’aver giocato tre gare in meno di una settimana e lo si è visto subito. La squadra di Nicola ha provato a gestire e a dosare le energie, lasciando a lungo il pallino del gioco nelle mani del Cagliari. Nella prima frazione i granata hanno spesso provato a ribaltare il gioco, con lanci lunghi verso la testa di Milan Djuric ma anche sulle seconde palle, spesso hanno avuto la meglio gli ospiti. Il Cagliari ha giocato uomo contro uomo a centrocampo, annullando le qualità della mediana granata e soprattutto con un pressing organizzato ha costretto la Salernitana a dover impostare passando spesso dai piedi di Gyomber che ha fatto quanto ha potuto. Una partita di duelli, di calcio maschio e le uniche occasioni sono state per gli ospiti anche se Sepe non ha dovuto certo fare gli straordinari. Nella ripresa il trend della partita non è cambiato, con il Cagliari a tenere palla e la Salernitana a tentare ripartenze in cerca magari dell’episodio che puntualmente è arrivato. Servito da Ruggeri, Kastanos, da poco subentrato a Bohinen, si è procurato il calcio di rigore trasformato da Verdi. L’Arechi si è trasformato in una vera e propria bolgia e dopo il palo esterno di Grassi, la Salernitana ha avuto anche qualche occasione, con Ederson e Kastanos, per raddoppiare e chiudere il match. Nel tennis si definirebbe braccino corto quello che ha accusato la Salernitana a cui però è mancata anche quella necessaria forza fisica per reggere l’urto finale. La squadra di Nicola ha sprecato anche qualche ripartenza potenziale e il Cagliari nel concitato finale ha trovato il gol che ha lasciato aperto il discorso salvezza. La Salernitana ha ancora un punto di vantaggio sul Cagliari, due sul Genoa, restando a meno tre dalla Sampdoria e dallo Spezia. Ora i granata faranno visita all’Empoli sabato pomeriggio, mentre domenica sera il Cagliari ospiterà l’Inter. Giocare in contemporanea sarebbe stata la cosa migliore ma nel calcio moderno purtroppo va così. E non va sicuramente meglio.