SALERNO – Dopo il Milan e il Napoli anche per la Juventus l’Arechi è stato terreno di facile conquista. Ancora una volta contro una big del campionato (i bianconeri senza penalizzazione sarebbero al terzo posto in classifica nda), la Salernitana non è riuscita non solo a ottenere punti ma almeno a controbattere le giocate avversarie. Un film già visto troppe volte in questa stagione che sicuramente non è piaciuto ai tifosi ma neppure alla dirigenza. Una partenza intensa, senza creare occasioni particolari e poi dopo l’episodio del rigore nulla più. Schierata con la medesima formazione di Lecce, con il solo Nicolussi Caviglia al posto di Bohinen, la squadra di Nicola ha giocato in maniera quasi arrendevole, senza particolare determinazione o grinta. Per non parlare delle idee. Contro il 3-5-2 di Allegri, spesso con il pallone tra i piedi Candreva e compagni hanno dato l’impressione di non saper bene cosa fare per creare pericoli alla squadra avversaria. Poco movimento, pochi inserimenti, un giro palla lento, Dia costretto sulla fascia a giocare troppo lontano dalla porta con Piatek “mangiato” dai centrali bianconeri. Eppure, dopo i risultati delle rivali e soprattutto dopo la vittoria di Lecce, questa poteva essere una partita da affrontare con uno spirito diverso, in maniera quasi spensierata contro un avversario che, sì di qualità, ma che certo non stava attraversando un grande periodo. Se a questo si aggiungono i regali in fase difensiva si capisce come ci sia stato ben poco da fare. Sulla magia di Di Maria al 25’, Nicolussi Caviglia ha messo giù Miretti con Vlahovic che dal dischetto ha poi sbloccato il risultato, A fine primo tempo, in pieno recupero, una disattenzione generale, ha portato Kostic a raddoppiare mentre al 2’ della ripresa dopo un errore in fase di impostazione di Nicolussi Caviglia, Fagioli ha servito a Vlahovic la palla per il tris. Nicola, che si è sgolato per 90’ senza avere particolari risultati, nell’intervallo aveva pure deciso di tornare alla difesa a tre, con Lovato al posto di Vilhena, ma il gol subito ha chiuso, al di là delle tattiche, la partita dell’Arechi. La traversa di Di Maria, qualche tentativo di Bonazzoli, subentrato a gara in corso, di Bronn ma senza mai inquadrare lo specchio le poche azioni degne di nota a risultato acquisito con un palo di Kean nel finale. Al 90’ restano sette i punti di vantaggio sul Verona terzultimo in classifica che sarà peraltro il prossimo avversario dei granata, lunedì prossimo al Bentegodi. Una partita che a questo punto va ad assumere un peso specifico notevole nella corsa per la salvezza. Sicuramente di fronte c’è una squadra che corre e che ha entusiasmo ma non è una big. La Salernitana vista a Lecce ha le qualità per fare punti, questa vista contro la Juventus farebbe fatica davvero contro chiunque.
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Nicola controcorrente: “Molto bene fino al rigore”
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