All’udienza dello scorso 12 giugno il Comune, per il tramite dell’avvocato incaricato, ha presentato l’atto di costituzione di parte civile nel procedimento contro gli imputati (il titolare dell’impresa, il suo tecnico e i due tecnici del Comune che hanno ricoperto, all’epoca dei fatti, l’incarico di Responsabili dell’Area Tecnica). Quindi la Dis-amministrazione ha deciso di ritenere i funzionari comunali e l’impresa unici responsabili della mancata realizzazione dell’opera e, quindi, dei danni. I legali degli imputati hanno ottenuto il rinvio dell’udienza al 10 luglio per analizzare la richiesta di costituzione del Comune. La decisione del Comune è in evidente contraddizione con quello che la Dis-amministrazione ha fatto finora”. Così Giovanni Romano, consigliere comunale e Capogruppo del Movimento Civico Sanseverinese, autore delle segnalazioni sulle illegittimità della procedura attivata dal Comune che sono all’origine dell’indagine che si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio. “Basta rispondere a qualche domanda – prosegue Giovanni Romano – per comprendere la gravità di questa gravissima vicenda e di chi l’ha causata.Chi ha approvato il project financing del Palazzetto e del Palazzone privato: il Consiglio Comunale! Chi ha approvato il progetto definitivo: la Giunta Comunale presieduta dall’attuale Sindaco! Chi, di fatto, ha consentito la cessione del suolo comunale all’impresa senza che il Comune venisse interamente pagato, accontentandosi di una polizza fideiussoria in cambio dei soldi: la Dis-amministrazione Comunale! Chi, a pochi mesi dalle elezioni del 2022, ha consentito, la demolizione del vecchio Palazzetto trasferendo la proprietà all’impresa per costruire il Palazzone privato per le residenze e i locali commerciali: la Dis-amministrazione Comunale! E’ possibile che i funzionari comunali imputati abbiano modificato il Contratto originario “favorendo”, secondo l’accusa, l’impresa all’insaputa del Sindaco e della Dis-amministrazione? E’ possibile che il Segretario Generale abbia rogato le due appendici contrattuali all’insaputa del Sindaco e della Dis-amministrazione? E se così fosse, come è possibile che il Sindaco e la Dis-amministrazione non hanno controllato e non sono intervenuti?La verità è che la Dis-amministrazione in cinque anni non ha esercitato alcun controllo sulla procedura e sui lavori. Basti pensare che il “Tavolo di coordinamento” tecnico tra il Comune e il concessionario che si sta cercando di nominare adesso, andava costituito a gennaio 2019, cioè quattro anni e mezzo fa. E nonostante quanto finora accaduto, la Dis-amministrazione non ha mai avviato le procedure per la rescissione del Contratto che non è stato rispettato nei tempi perché l’opera doveva essere conclusa entro il 2021, nelle modalità di esecuzione e, soprattutto, nei pagamenti. In questo contesto, la costituzione di parte civile del Comune quale parte “offesa e danneggiata” appare molto debole perché la Dis-amministrazione HA AUTORIZZATO l’impresa a fare ciò che ha (o non ha) fatto finora. Sembra più un maldestro tentativo di “scaricare” le proprie evidenti responsabilità sui funzionari comunali e sull’impresa, senza, però, procedere con la rescissione delcontratto.Come dire… un colpo al cerchio e uno alla botte!Gli unici veramente danneggiati da questa incredibile vicenda siamo noi cittadini.Avevamo un Palazzetto che necessitava di semplici manutenzioni e adesso non l’abbiamo più.Del nuovo Palazzetto non c’è la minima traccia.L’unica tutela, per quel che resta degli interessi della nostra malcapitata Comunità, è l’immediata rescissione del contratto. La Dis-amministrazione deve riprendersi l’area ceduta al concessionario dove un tempo c’era il Palazzetto abbattuto. E, soprattutto, deve agire nei confronti dell’Amministrazione che, fin dal 2019, ha causato questo disastro approvando una procedura giudicata illegittima dalla Procura e da altre Autorità giudiziarie ed omettendo di vigilare.Forse questo è il vero problema! Infatti, chi oggi è a capo della Dis-amministrazione che dovrebbe tutelare la Comunità è lo stesso che guidava la Dis-amministrazione del 2019. Coloro che devono tutelarci, cioè, sono gli stessi che con le loro scellerate decisioni e con i loro atti amministrativi hanno causato i danni e ora si vogliono costituire “parte civile” chiedendoli agli attuali imputati! Che sia il “conflitto di interessi” a rendere questa triste vicenda più grave?
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