L’appuntamento vespertino con il parroco ci porta dinanzi alla candida facciata della chiesa di S.Margherita che invita il visitatore ad affrontare la salitella verso il grande spiazzo che fronteggia l’antico tempio di fede.Sia l’ufficio parrocchiale che l’ingresso alla canonica, ma anche il piccolo aranceto situato a lato della piazza, danno subito l’immagine di quegli spazi puliti ed ordinati che ben si addicono alla spiritualita’del luogo.Don Sabatino non e’certo il preposto che transige sulle buone regole del contegno e ne ha saputo ottenere con deciso garbo il rispetto dai suoi parrocchiani.La nostra chiacchierata si svolge nella quiete del suo ufficio, proprio a lato dell’altare con un gradevole spiffero che giunge dall’ampia finestra tenuta aperta.:
“Sono passati nove anni” – esordisce il presbitero – ” da quando giunsi qui’ a Pastena dopo una lunga esperienza di parrocato svolta tra il duomo di S.Matteo, Giovi e Battipaglia .Alle soglie del decennale di questa mia esperienza,posso ritenerla concretamente fattiva,anche se una naturale propensione al meglio ci porta ad ottenere risultati sempre piu’interessanti.Debbo anche ringraziare l’aiuto del mio viceparroco Don Carmine De Angelis, quello affettuoso e di antica data di Don Mario D’Elia che celebra qui’da noi la Messa vespertina del sabato e la prima della mattinata domenicale ed infine l’opera incomparabile del sig.Angelo Cirillo,nostro insostituibile segretario parrocchiale “
In effetti il sacerdote mostra una certo compiacimento nel citare la nobile opera di queste persone quando, invitandolo a continuare il suo racconto, gli chiedo:
“Mi dica,padre,quali sono le attivita’piu’importanti di questa comunita’che conta circa 15.000 anime?” La risposta raggiunge immediata la penna che corre sul mio taccuino:
“La nostra catechesi e’rivolta non solo ai ragazzi ma ad ogni fascia sociale e culturale.La campana non suona solo per annunciare la Messa ! I suoi rintocchi sono un segnale di disponibilita’ verso tutti, rivolti anche ai non credenti” Questa ultima affermazione mi lascia perplesso e questo mio lieve sconcerto l’avro’ apertamente palesato, visto che il sacerdote soggiunge:
“Intuisco il suo turbamento, ma mi lasci puntualizzare che la nostra opera e’ “pastorale” ,con la finalita’ di far entrare nell’ovile ogni pecorella,sopratutto quelle smarrite.Ecco perche’proponiamo le opportunita’ piu’varie, in modo da motivare tutti, se non con l’interesse spirituale con quello culturale, sociologico piuttosto che con il coinvolgimento passionale dell’hobby.Offriamo momenti formativi sulla salute, mediante incontri con medici specialisti, sulla musica, sul teatro,sullo sport ; effettuiamo escursioni infrasettimanali in pullman con lo scopo di creare aggregazione tra le persone . Papa Francesco invita noi educatori a sentire l’odore delle pecore e un buon pastore si colma di gioia quando vede entrare nel suo gregge ,guarite,quelle che zoppicavano “
E con reciproco compiacimento che ci congediamo dal parroco ed incamminandoci per l’agile discesa consideriamo che i contenuti di questa chiacchierata avrebbero meritato approfondimenti maggiori .Non mancheremo di ritornare in questa piccola altura dove si coltivano, come in un giardino di erbe medicinali, quei “semplici” da offrire a tutte le anime che vi approdano, qualsiasi spessore culturale od orientamento spirituale esse abbiano nella loro mente.
Camillo Lambiase