di Erika Noschese
Sono ore agitate all’UOC di Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Nella giornata di martedì si era diffusa con insistenza la voce delle dimissioni del direttore Ferdinando Annarumma, coinvolto in indagini giudiziarie relative alla sparizione di numerose sacche di sangue dal Centro Trasfusionale dell’AOU Ruggi. Voci prontamente smentite dall’azienda ospedaliera che, tramite una nota ufficiale, ha comunicato che “dopo un confronto con il direttore Verdoliva e le opportune verifiche, il Ruggi precisa che al momento non risulta alcun atto di dimissioni firmato dal dottor Annarumma”. Tuttavia, in reparto l’atmosfera resta tesa. A scuotere gli animi è la richiesta formale del direttore generale Ciro Verdoliva: entro il 15 novembre, ogni dipendente dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dovrà inviare una PEC all’ufficio del direttore generale, attestando l’assenza di cause di incompatibilità e inconferibilità con l’ente. Una dichiarazione che Annarumma non potrebbe presentare, poiché una causa di incompatibilità esiste. Infatti, risulta socio al 10% del laboratorio di analisi e ricerche cliniche del dottor Bruno Nobile, una Srl con capitale sociale di 52mila euro, attiva dal 15 giugno 2000. Secondo la visura camerale, tra i soci del centro diagnostico figurano il Centro Medico Minerva (al 55%, con capitale di oltre 28mila euro, di proprietà di Rinaldi Assunta, moglie di Walter Longanella) e Anna Longanella, sorella di Walter, già dirigente del Ruggi e recentemente dimissionaria, oltre a Ferdinando Annarumma, titolare del 10% con una quota di poco superiore ai 5mila euro, solo per citare alcuni nomi. Tutti fanno capo alla Diagnostica Di Benedetto Elvira & C. Srl, con sede a Castel San Giorgio, amministrata da Di Benedetto Elvira e Longanella Anna. La famiglia Longanella, dunque, è alla guida di diversi centri di analisi. Ma questa è un’altra storia. Resta oggi l’incompatibilità a carico di Annarumma, che ieri ha regolarmente timbrato in ospedale. L’ipotesi più accreditata, e quella più discussa tra i corridoi del Ruggi, è quella di un pensionamento anticipato. Annarumma, infatti, dovrebbe lasciare l’ospedale a gennaio 2026, ma potrebbe aver “raggiunto un accordo” con l’azienda ospedaliera per andare via già nelle prossime settimane. Sarà effettivamente così? Al momento, non è dato saperlo ma di certo c’è che entro il 15 novembre il direttore del reparto dovrà mettere nero su bianco di non avere cause di incompatibilità con l’azienda e ciò, attualmente, non è possibile attestarlo. Non senza essere smentiti dai fatti. E dalle carte.






