di Erika Noschese
Due borse di studio, per la durata di dodici mesi, da destinare a due laureati in scienze infermieristiche per la realizzazione del progetto “prevenzione e sicurezza datori di lavoro delegati” da svolgersi presso l’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Sette i partecipanti, tra questi il figlio di un noto sindacalista dell’Aou Ruggi e la sua fidanzata. Fin qui nulla di strano, se non fosse di sei candidati ammessi alla selezione (una ammessa con riserva in quanto – si legge nella delibera firmata dal direttore generale Vincenzo D’Amato – la dichiarazione sostitutiva del certificato di laurea risultata sprovvisto di firma) solo due si sono presentati alla prova orale. Chi? Il figlio del sindacalista che si è collocato al primo posto della graduatoria di merito e la fidanzata. L’avviso è stato bandito con delibera aziendale numero 43 del 27 gennaio 2021 con scadenza prevista il 1 marzo per poi procedere alla nomina della commissione esaminatrice per la valutazione dei candidati. La borsa di studio, dunque, per un totale di 18mila euro ciascuno è stata assegnata al figlio e la nuora del sindacalista. Voci vicine all’azienda ospedaliera universitaria vorrebbero chiarimenti circa quanto accaduto in quanto, alla prova orale, i quattro candidati ammessi alla prova successiva non si sono presentati. “Bisogna capire perchè questi candidati non si sono presentati alla prova orale, pur avendo partecipato alla selezione per la borsa di studio”, hanno dichiarato dal Ruggi, chiedendo al direttore generale di far luce su un eventuale caso di favoritismo che avrebbe, dunque, penalizzato gli altri partecipanti. Dal mese di aprile ad oggi molti hanno tentato di accendere i riflettori sul concorso per l’assegnazione di due borse di studio ma con scarsi risultati.