di Arturo Calabrese
Elvira D’Angelo sarà il nuovo maresciallo della polizia locale di Roccadaspide. È tutto legittimo, non sta a noi dirlo ma all’ordine costituito, però si può parlare dei collegamenti e delle parentele essendo tutto alla luce del sole.
La nuova maresciallo, promossa dal sindaco Gabriele Iuliano e dalla giunta, è entrata nel corpo circa un anno fa e nel giro di dodici mesi si è deciso di attribuirle i gradi. Assente alla riunione di giunta l’assessore Erika Urti e non può essere un caso. Il nuovo maresciallo della polizia locale del comune di Roccadaspide ha con ella un rapporto di parentela essendo la cognata in quanto sorella del marito.
Si poteva paventare un conflitto di interessi e quindi l’assessore ha ben pensato di assentarsi. Sembrerebbe che a Roccadaspide, le uniche eccellenze sono tra le fila dei parenti dei consiglieri vincitori della campagna elettorale. Quindi dopo il fratello del sindaco, recente vincitore di concorso interno e poi successiva nomina a funzionario responsabile, ora è il turno dell’assessore Urti.
Il nome dell’assessore Urti o, per essere più precisi, il cognome è già stato oggetto di un focus su queste righe in quanto alla sorella Carmen è stato revocato un finanziamento di 10mile per un bando comunale dato che l’azienda non era iscritta alla Camera di Commercio, non soddisfacendo così un requisito.
Tra incarichi interni al comune, che dapprima si annunciavano come gratuiti ma poi pagati 4mila euro, finanziamenti ad assessori, da restituire, nomine, soldi per assicurazioni a compagnie assicurative “amiche” e tanto altro, in quel di Roccadaspide continua il modus operandi di favorire parenti e affini. Tante le eccellenze, dunque, a Roccadaspide che devono essere premiate e pare che non sia finita.
Aspetto sul quale, ovviamente, si rimarrà attenti anche per future novità. Quanto accaduto a Roccadaspide, però, non è una novità. Già ad Agropoli, è stata nominata vice comandante della polizia locale Valentina Nastari che è la moglie del presidente del consiglio Franco Di Biasi. Nomina che è stata al vaglio del giudice del lavoro di Vallo della Lucania e che è stata ritirata. Insomma, in Cilento la parentopoli continua.