Roccadaspide, comune smentisce associazione - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

A volte, in alcuni casi spesso, tacere è meglio, soprattutto quando ciò che si sta per dire può essere smentito. È quanto accaduto in quel di Roccadaspide, ma per meglio capire la questione è doveroso ricapitolare gli ultimi eventi. Nel centro dell’interno, nella ex scuola di località Carretiello è ospitato il Museo della Civiltà Contadina finanziato dal Gal Cilento Regeneratio.

Qualche settimana fa, in vista degli eventi natalizi del 19.020 e 21 dicembre, esso viene spostato dall’associazione “Cinghiali del Cilento” del presidente Carlo Pazzanese. Spostare un museo non è un qualcosa di così diffuso, anzi, ma a Roccadaspide si può. Come tanto altro, del resto. Esce un primo articolo nel quale si denuncia, per l’appunto, tale traslazione.

Interviene, quindi, il presidente Pazzanese che sui social network in vernacolo cilentano attacca la stampa e qualche ignoto invidioso che avrebbe divulgato la cosa. Nel lungo sfogo, Pazzanese afferma di aver spostato il museo e che i proprietari di alcuni reperti esposti hanno preferito riportare a casa i propri oggetti, per paura di danneggiamenti, dopo averli donati alla comunità.

Viene ammesso, ed è di facile deduzione, che la realtà “I Cinghiali del Cilento” non avrebbe potuto garantire la sicurezza e la custodia di quanto esposto. Si dichiara, poi, che una volta terminati gli eventi, il museo sarebbe stato riallestito. Tutte attività, queste, che sarebbero state svolte a titolo gratuito. e qui il condizionale è d’obbligo.

Il comune di Roccadaspide, guidato dal prode sindaco Gabriele Iuliano, tra una querela e un augurio formulato a chi è agli arresti domiciliari, con la sua giunta delibera di assegnare a Carlo Pazzanese dei fondi pubblici. Ciò viene fatto il 20 dicembre con la delibera numero 230.

Il sindaco, il vice Girolamo Auricchio, gli assessori Paola Gorrasi e Giuseppe Iuliano, era assente le neo nominata Erika Urti, integrano la delibera del mese precedente e concedono 200 euro di risorse pubbliche, quindi soldi dei cittadini di Roccadaspide, all’associazione.

Non sono ben chiare le motivazioni, ma si legge che “l’Ente, nell’operatività istituzionale, ispira la sua azione per il raggiungimento di molteplici obiettivi tra i quali, in particolare “la garanzia del diritto alla cultura, allo studio ed all’informazione libera e pluralistica anche attraverso promozione delle attività culturali, sportive e del tempo libero della popolazione, con particolare riguardo alle attività di socializzazione giovanile e anziana” e che “si è reso necessario concedere un contributo economico in relazione alla manifestazione in oggetto”.

Null’altro è dato sapere e nemmeno il perché di tale decisione. Stando a quanto scritto, Pazzanese aveva chiesto in una nota del 25 novembre l’utilizzo dell’edificio. Il nulla osta è arrivato in tempi celeri: la relativa delibera è della stessa data e riporta le 12.30 come orario. Concessione lampo, insomma, per Carlo Pazzanese che ha dichiarato di agire gratuitamente salvo poi essere smentito dalla stessa amministrazione.

Al netto di queste vicende, importante capire adesso quando il Museo della Civiltà Contadina sarà nuovamente visitabile dopo il riallestimento non gratuito.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *