Prosegue la stagione Mutaverso Teatro, progetto a cura dell’Associazione Erre Teatro ideato e diretto da Vincenzo Albano. Giovedì 10 giugno ore 20.30 al Quadriportico Santa Maria delle Grazie, Fortebraccio Teatro e Compagnia Lombardi-Tiezzi presentano La delicatezza del poco e del niente – Roberto Latini legge Mariangela Gualtieri. Alcune delle più belle confidenze della meravigliosa poetessa trovano forma in un concerto poetico per sola voce: Latini mostrerà in scena la capacità che hanno i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole. Il 13 giugno sempre alle 20.30 al Chiostro Ave Gratia Plena, Principio Attivo Teatro porta in scena La manutenzione della solitudine, reading poetico di Giuseppe Semeraro con le musiche eseguite dal vivo da Leone Marco Bartolo. Un lavoro che mette a fuoco come nella società dell’iperconnessione, lavorare sulla solitudine sia un imperativo etico. L’ingresso è previsto alle ore 20.00. Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione. Biglietto unico: euro 12. Per info e contatti info@erreteatro.it oppure 329 4022021. Giovedì 10 giugno al Quadriportico Santa Maria delle Grazie Roberto Latini, Premio Ubu 2014 e 2017 come Miglior Attore e ex direttore del Teatro San Martino di Bologna, darà voce ad alcune delle composizioni più intense della poetessa cesenate, fondatrice del Teatro Valdoca, Mariangela Gualtieri, tra cui Ossicine, Voci tempestate, Sermone ai cuccioli della mia specie, So dare ferite perfette, Fuoco centrale e Paesaggio con fratello rotto. La delicatezza del poco e del niente – Roberto Latini legge Mariangela Gualtieri – concerto poetico di parole, lucciole, tenerezze e incanti – nasce dalla collaborazione tra Fortebraccio Teatro, compagnia fondata da Latini volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riproposizione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, e la Compagnia Lombardi-Tiezzi. Domenica 13 giugno al Chiostro Ave Gratia Plena sarà la volta di Principio Attivo Teatro con La manutenzione della solitudine, reading poetico di Giuseppe Semeraro con le musiche eseguite dal vivo da Leone Marco Bartolo. Nella società dell’iperconnessione, della comunicazione coatta, fare manutenzione della solitudine è un atto di coraggio, un imperativo etico. Giuseppe Semeraro mette in scena versi che ritornano come un mantra, si fanno preghiera, rabbioso monito, denuncia; versi da maneggiare con cura, come si fa con le cose rare, fragili e indistruttibili. Tre preziose frecce al suo arco: l’arte dell’introspezione, l’abilità di ascoltare i mondi del dentro e del fuori e il dono del concreto. La solitudine incontra l’umanità, la moltitudine, ritorna al mondo bagnandosi della sua bellezza, incontra altri occhi e trabocca d’infinito.
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