Erika Noschese
Cittadini costretti a pagare la mora a causa dei ritardi di Poste Italiane nel far recapitare la corrispondenza. E’ quanto sta accadendo un po’ in tutta la città di Salerno. I cittadini ormai da mesi lamentano la mala gestione dei postini nella consegna della corrispondenza. Disagi che si palesano anche in termini economici perchè sempre più spesso i residenti della città capoluogo lamentano di essere stai costretti a pagare la mora su bollette già scadute a causa del mancato recapito. Una situazione che non riguarda i cittadini di Matierno, Cappelle, Fratte, Ogliara ma anche la zona orientale e in particolare via Sichelgaita, via Salvatore Calenda e la zona di Torrione. Una vicenda che sarebbe finita anche sulla scrivania del sindaco Vincenzo Napoli con una raccolta firme ed una lettera protocollata, grazie all’intervento di Camillo Melchiorre, portavoce dei cittadini dei rioni collinari e presidente dell’associazione Arcobaleno. «Dopo la raccolta firme avviata su tutto il territorio dei rioni collinari mi sono giunte numerose segnalazioni anche da parte di altri cittadini della città capoluogo. Il problema è sempre lo stesso: il mancato recapito della corrispondenza a danno dei cittadini, costretti a pagare una mora su bollette che non hanno mai ricevuto», ha dichiarato Melchiorre che ha più volte incontrato il primo cittadino senza però risolvere la problematica che ormai da tempo sta creando disagio ai cittadini della città capoluogo. Nella lettera protocollata lo scorso 14 gennaio il portavoce cittadino parla di una ridotta frequenza nella consegna della corrispondenza e, di conseguenza, disguidi e ritardi nell’effettuazione di pagamenti o di altre incombenze sottoposte a scadenze perentorie, pena l’insorgere di contenziosi o pagamenti aggiuntivi per mancato rispetto dei termini. Alla base di ciò, un presunto taglio del personale di Poste Italiane che implicherebbe, inevitabilmente, una parziale copertura del servizio, a discapito – come facilmente prevedibile, degli utenti che, come ha aggiunto Camillo Melchiorre, «mi hanno esposto questo grave disagio che stanno subendo psicologicamente ed economicamente, per i ritardi causati da Poste Italiane e non da loro però chi paga il ritardo è il cittadino». A ciò andrebbero ad aggiungersi anche i comportamenti dei postini che non chiamerebbero per firmare le raccomandate per poi essere costretti, il giorno successivo, a recarsi presso gli uffici postali di Fratte per ritirare la corrispondenza, dopo ore di fila. Da qui la richiesta al sindaco Enzo Napoli e a tutta l’amministrazione comunale di intervenire in tempi brevi anche con la convocazione di un tavolo di confronto con i dirigenti di Poste Italiane per verificare quanto sta accadendo su tutto il territorio cittadino.