Rimettete a posto i lampioni come avete fatto con l’asfalto per Luci d’Artista - Le Cronache Ultimora
Salerno Ultimora

Rimettete a posto i lampioni come avete fatto con l’asfalto per Luci d’Artista

Rimettete a posto i lampioni come avete fatto con l’asfalto per Luci d’Artista

di Michelangelo Russo

A fine novembre 2023 l’altisonante Giove che tuona da Palazzo Santa Lucia a Napoli lanciò fulmini sulla Giunta di Salerno per l’infelice scelta di avviare gli scavi di Corso Emanuele nell’imminenza di Luci d’Artista. La Giunta obbedì, e asfaltò il Corso d’urgenza per non essere incenerita. Da dove uscirono i soldi per il notevole aggravio di costi, e come l’esborso fu giustificato, non è molto chiaro. Chiara fu solo la brutta figura. E adesso ci risiamo. Nuova gaffe della Giunta. In piena stagione turistica Salerno è diventata buia. E nuovi fulmini di Giove, il giorno stesso dell’inaugurazione del cantiere di un centro sportivo e relativo parco (con ristorantini, pizzetterie, baretti, posticini di lavoro per cooperative, etc.) nell’inaccessibile cava ex-D’Agostino a Brignano. E il Sindaco, col suo sorriso di marmo? Obbedisco! Ma scusate, signori della Giunta, c’è bisogno di Giove, ogni volta, per farvi capire che il fuoco brucia, l’acqua bagna, e le lampadine servono ad illuminare? La storia di questo appalto del cambio di lampadine non è, è il caso di dirlo, affatto chiara. La cancellazione di un ornamento cittadino storicizzato è avvenuta all’improvviso, senza un dibattito, senza una prova di saggio, senza un avviso alla cittadinanza. La scelta è avvenuta come per certi box interrati di fronte alla Provincia, il cui cantiere sta ancora là, abbandonato, dopo che il Sindaco ad aprile aveva annunziato che sarebbe stato rimosso. Ma vediamo a quali possibili guai il lungomare, diventato buio, espone gli Amministratori. Fino agli anni ’50, il lato mare recava su quei gradini ancora presenti lungo il parapetto degli alti lampioni in stile decò che erano un esempio di decoro urbano. Furono tolti dal disamore per il bello che pervase le fragili Giunte degli anni ’60, che abbandonarono anche le fontanine a cestino dei primi anni ’50. Il lungomare divenne, negli anni ’70, un parcheggio selvaggio di auto e una corsia per motorini. Unica eccezione: nel 1976 il dimenticato avvocato Ferruccio Guerritore, Presidente allora dell’Azienda di Soggiorno, pur con gli spiccioli di budget di cui disponeva, lanciò un concorso per la migliore aiuola fiorita. Vivevo a Milano, a quel tempo, e il lungomare fiorito mi ricordò la cura che si aveva a Montecarlo per i giardini. L’eden durò un anno. Solo nel 1990, va dato atto alla Giunta Giordano, il lungomare tornò a splendere. De Luca lo ha illuminato, come tutta la Città. Questa Giunta ha decretato la luce da camera mortuaria come arredo urbano moderno. Ora, la scarsa illuminazione, si sa, è causa dell’incremento di incidenti. E sempre la scarsa illuminazione comporta responsabilità civile (e penale) della Pubblica Amministrazione proprietaria della strada. Lo dice l’art. 14 del Codice della Strada. La normativa secondaria UNI (Istituto Unico di Normazione) fornisce la direttiva UNI 11248 e 13201 per le caratteristiche tecniche dei corpi illuminanti per le strade, sempre in rapporto, però, al traffico delle singole zone, soprattutto sugli attraversamenti pedonali. Il sabato sera, d’estate, la lungomare è un attraversamento continuo di ragazzi, famiglie, bambini. Si può andare a 50 all’ora, pur restando così nei limiti di legge? Certo che no. La stessa cosa è per i parametri normativi sulla luce. È il caso concreto quello che determina le responsabilità per danni. Al Comune dovrebbero pensarci subito. E rimettere i vecchi fanali. Già.E la ditta che si è aggiudicata l’appalto? Nessuna paura. Presto ci sarà da illuminare il nuovo Parco ex D’Agostino. I lampioni che vanno tolti vanno benissimo a Brignano. Faranno “pendant”, per somiglianza, alle luci perpetue dell’attiguo cimitero.