di Carmine LANDI
BATTIPAGLIA. Maxi-batosta per il comune di Battipaglia, costretto a sborsare 240.530,19 euro da un lato e 154.924 da un altro. Se su un fianco delle casse municipali, infatti, premono le sentenze del giudice di pace di Eboli relative ai risarcimenti stradali – con ben 96 schede di segnalazione –, dall’altro lato la mazzata arriva dal collegio arbitrale che nel 2012 condannò Palazzo di Città a risarcire la società G. Brodolini per una controversia in materia edilizia.
Giuseppe Lullo, dirigente del Settore Avvocatura comunale, s’è ritrovato così costretto a segnalare a Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della triade commissariale che regge le sorti di Battipaglia, la legittimità di quelli che vengono definiti “debiti fuori bilancio”, ossia esborsi di quattrini che, derivando da sentenze esecutive, da coperture di disavanzi consorziali o aziendali, da ricapitalizzazioni di società, da procedure espropriative o di occupazione d’urgenza e dall’acquisizione di beni o servizi, non sono previsti da un antecedente impegno di spesa: ovviamente, stando a quanto definito dal quadro normativo del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), i debiti fuori bilancio vanno segnalati alla corte dei conti, e c’è da immaginare che il resoconto dei maxi-risarcimenti che i vertici della città del Tusciano dovranno presentare all’organo di controllo, non entusiasmerà di certo gli uffici della Segreteria della Sezione Giurisdizione per la Regione Campania della Procura della corte. L’ex-commissario prefettizio, Mario Rosario Ruffo, e la commissione straordinaria, infatti, hanno dovuto sudare sette camicie per debellare lo scetticismo della corte dei conti e far approvare il piano di riequilibrio finanziario, in barba a un drastico scenario di dissesto.
Un duro colpo per le finanze locali, che in un attimo, volendo utilizzare dei termini pugilistici, son divenute oggetto di un micidiale susseguirsi di diretto e gancio.
E il diretto, forse, sta proprio in quei 154mila euro da restituire alla società coperativa “G.Brodolini”: una vicenda che trae le sue origini dal lontano 1978, quando la ditta, al momento rappresentata da Michele Paolino, si vide conferire da Palazzo di Città delle convenzioni – poi ottenute anche nell’84 e nell’85 – in virtù delle quali poi avrebbe cominciato ad acquisire delle aree non residenziali in cui realizzare delle opere di urbanizzazione necessarie per il completamento dell’intervento edilizio sancito proprio da quelle convenzioni.
Soldi che i Paolino avrebbero anticipato all’ente comunale e che non si sarebbero mai visti restituire: si parla di circa 94mila euro di esborso e di 2mila euro di spese legali.
Con lodo arbitrale del febbraio del 2012, reso poi esecutivo due mesi dopo dal Tribunale di Salerno, il collegio arbitrale che fu istituito per addivenire alla risoluzione della controversia si pronunciò a favore della Brodolini.
Ma dalle parti di Palazzo di Città, in passato, evidentemente non s’è prestato attenzione neppure alla voce della magistratura, e dalle casse comunali non è mai uscito un quattrino a beneficio della cooperativa, che, tutelata dagli avvocati Vincenzo D’Ambrosio e Dailberto Petrone, nel febbraio del 2014 recapitò dalle parti di piazza Aldo Moro un precetto di pagamento giustamente lievitato: sulla base degli interessi legali calcolati dal lodo del 2012, infatti, l’ammontare della somma è schizzato a quota 154mila euro.
Gli altri 240mila, invece, andranno nelle tasche delle tante vittime del manto stradale battipagliese: veicoli distrutti, lesioni muscolari, fratture ossee e tanto altro.
240mila euro che, in virtù del principio secondo cui prevenire è meglio che curare, se fossero stati preventivamente investiti nel miglioramento delle condizioni dell’asfalto cittadino, oggi avrebbero evitato tanti danni. Alle casse comunali e ai cittadini.