*di Leopoldo Catena
Da penalista ho sempre inteso il processo come il luogo della ricostruzione del fatto storico e della cronologia degli eventi finalizzati all’accertamento della verità . Pertanto il prospettato efficientemento della macchina della giustizia caratterizzata da tempi certi risponde pienamente a detta idea. Il ricorso a riti alternativi è l’ eliminazione della sospensione della prescrizione inquadrato in un sistema di tutele reali tanto dell’imputato quanto della persona offesa rappresenta la giusta direzione per ridare fiducia nella giustizia, evitando che essa concreti una “trappola” per il cittadino imbrigliato in eterno nelle maglie del processo.
È questo un momento storico in cui non è possibile trascurare nulla perché questa riforma è la grande opportunità per ristabilire i tuoi tra cittadino , magistratura, avvocatura e principi costituzionali di garanzia dei diritti. È un treno che va preso al volo
In particolare, credo che rappresenti un punto di forza della riforma l’accento posto sulla risocializzazione del reo. infatti tale principio – se veramente attuato – restituirebbe alla società il cittadino che ha sbagliato offrendo allo stesso una concreta possibilità di reinserirsi intraprendendo un percorso virtuoso.