di Silvia Siniscalchi
Gratuità, qualità e governo delle nuove tecnologie per una comunicazione attiva di alto profilo. Queste le parole chiave emerse dalla presentazione di “RQ-Resistenze Quotidiane” svoltasi ieri mattina nella sala conferenze della Biblioteca Centrale “Eduardo Renato Caianiello” dell’Università degli Studi di Salerno in presenza di un fitto pubblico di docenti, studenti e uditori. L’incontro, coordinato dalla giornalista Barbara Ruggiero, ha avuto lo scopo di illustrare le premesse e finalità del magazine online di giornalismo culturale diretto da Andrea Manzi e dalla stessa Ruggiero, che, a oggi, costituisce una realtà unica e innovativa tra gli organi informativi del Mezzogiorno. Lo ha evidenziato Maria Rosaria Califano, direttrice del polo bibliotecario d’Ateneo, che ha apprezzato la funzione di alta divulgazione di RQ, quale strumento di comunicazione aperto a un pubblico generalista ma ancorato a parametri comunicazionali di alta caratura scientifica. Le ha fatto eco la professoressa Ornella Malandrino, Direttrice del Dipartimento di Scienze Aziendali, che, nel porgere i saluti di benvenuto in rappresentanza del Magnifico Rettore Vincenzo Loia, ha sottolineato l’importanza di un’attività giornalistica concepita come collettore tra il mondo accademico e la società civile, quale servizio di diffusione e promozione culturale accessibile a tutti i lettori. Si tratta di un polmone informativo che contribuisce alla interazione tra università e territorio, grazie alla veicolazione delle ricerche maturate in ambito accademico e all’organizzazione di iniziative di alto spessore artistico e intellettuale, con utili ricadute sociali, culturali ed economiche. Proprio questo aspetto riguarda la cosiddetta Terza Missione dell’Università – ha osservato il prof. Giuseppe Acocella, Magnifico Rettore dell’Università Telematica “Giustino Fortunato” di Benevento e Garante dei Lettori di RQ – troppo spesso connotata da iniziative di carattere spettacolare efficaci sul piano mediatico ma povere di contenuti scientifici, complici l’uso della rete e dei social che disabituano i giovani e gli stessi docenti alla frequentazione delle biblioteche e allo studio dei libri. RQ si profila in tal senso come un autorevole esempio da imitare, proprio perché capace di utilizzare le enormi potenzialità divulgative della rete senza tradire le istanze di una comunicazione originale, pregnante, non improntata a uno sterile “copia e incolla” di contenuti prodotti altrove. Degli aspetti omologanti delle notizie veicolate dalla rete ha parlato anche il prof. Virgilio D’Antonio, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università di Salerno, che ha evidenziato le gigantesche implicazioni giuridiche, politiche e sociali di una informazione online sempre più spesso contaminata o integralmente prodotta dai sistemi di Intelligenza Artificiale, le cui ricadute sull’elaborazione del senso critico dell’opinione pubblica sono potenzialmente molto pericolose. La professionalità e serietà dei contenuti di RQ dimostrano al contrario che fare comunicazione di alto livello sulla rete è possibile: da qui – ha aggiunto – può nascere l’idea di istituire un percorso di laurea ad hoc, esclusivamente dedicato alla professione giornalistica, che possa garantire una solida formazione agli aspiranti esperti del settore. La straordinarietà di RQ come operazione comunicazionale di alto livello suscettibile di ulteriori sviluppi nel panorama informativo nazionale e internazionale è stata evidenziata anche dal prof. Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo Salernitano, che ha ricordato la carenza dei contesti informativi professionali attivi nel Mezzogiorno e la circostanza che le più importanti e autorevoli realtà editoriali si trovino ormai da Milano in su. La presentazione vera e proprio del magazine è toccata quindi ad Andrea Manzi, giornalista professionista di lunga, articolata e consolidata esperienza, nonché docente di Teoria e Tecniche del Linguaggio della comunicazione giornalistica presso il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Salerno, che ha ideato RQ come organo informativo di alto profilo e completamente open source per colmare il vuoto di una informazione online troppo spesso codificata sulla base di notizie copia senza originali, finanziata dal potere politico e quindi “addomesticata”, influenzata dalle lobbies culturali e intellettuali, dai gruppi di potere, dai luoghi comuni, dai linguaggi sdoganati dall’ipercorrettismo di una società fluida sempre più povera di valori e contenuti. Le nuove tecnologie offrono così un vasto campo di confronto che obbliga gli attori che vogliano oggi proporsi per la produzione di un’offerta informativa e formativa a marcare la differenza, ripensando i linguaggi della contemporaneità, orientandone i significati in percorsi di senso lontani dall’approssimazione fumosa dell’incompetenza o degli astratti intellettualismi, incanalandoli in riflessioni strutturate che offrano risposte agli smarrimenti dell’uomo contemporaneo. Il mondo digitale, così concepito, diventa allora il potenziamento dei possibili orizzonti di senso del mondo reale, rafforzando i valori fondativi di ogni aspetto della nostra civiltà “territorializzata”, conformemente al vero significato del termine “virtuale” (da “virtus” che in latino significa, appunto, “forza”). In tale prospettiva RQ si presenta come la prosecuzione di un progetto ideato dieci anni fa e attuato insieme all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, incentrato sull’idea di rifondare il giornalismo di inchiesta in un’ottica territoriale, a partire dal concetto di “territorializzazione” e facendolo confluire, sul piano comunicazionale, in quello di “Geogiornalismo”. Il geogiornalista è pertanto un professionista capace di leggere il territorio come insieme stratificato di valori materiali e immateriali, interpretabili in chiave multi e interdisciplinare, praticando la teoria della notiziabilità in ottica strutturale e non banalmente riducibile alla logica del “qui” e “ora”. Nasce da qui l’idea di articolare il magazine RQ in diverse sezioni di riferimento e approfondimento tematico, affidate a docenti universitari capaci di collegare gli studi scientifici di settore con la società civile in tutte le sue espressioni. Di tale colleganza, sul piano della comunicazione visuale e multimediale in prospettiva sociale, ha parlato il prof. Alfonso Amendola, Docente di Sociologia dei media e dei processi culturali del mondo digitale, che ha evidenziato l’apertura a trecentosessanta gradi degli ambiti informativi toccati da RQ e gli aspetti comunicazionali anche “militanti” della sua ampia offerta di contributi di alta qualità, la cui gratuità rappresenta un ulteriore tassello di pregio e differenziazione nei contesti informativi oggi attivi su scala nazionale e internazionale. Da questo punto di vista un settore particolarmente importante ed esclusivo di RQ è dedicato all’ambito letterario e poetico, di cui ha parlato il prof. Enzo Salerno, Docente di Letterature comparate dell’Ateneo Salernitano ed esperto conoscitore e frequentatore del panorama poetico e letterario contemporaneo italiano, europeo ed extra-europeo. La trasversalità delle proposte presentate nella sezione di riferimento, che raccoglie contributi poetici e letterari provenienti da autori affermati ed esordienti, è in tal senso emblematica del carattere costitutivo di RQ, fondato sull’unione di conoscenze ed esperienze di matrice e portata differenti che hanno, come tratto comune, la capacità di esprimere le profonde inquietudini della contemporaneità, eccezionalmente vasta nelle sue molteplici e infinite sfaccettature, eppure coerente nell’alchimia delle sue contraddizioni.