Tra i “pezzi da 90” di Noi Moderati, professionista stimato e conosciuto, da sempre legato al suo territorio, l’agro nocerino sarnese. Filippo Sansone è candidato al consiglio regionale della Campania, in quota Noi Moderati, e il suo obiettivo è contribuire a dare risposte alle tante problematiche che affliggono il territorio.
Sansone, lei ormai è in piena campagna elettorale. Che clima si respira?
«C’è tanta energia, ma anche tanta delusione accumulata in questi anni. La gente è stanca di chi parla, promette e poi scompare. Io sto girando il territorio, ascolto tutti: commercianti, famiglie, giovani e imprenditori. Il clima è quello di chi vuole voltare pagina, ma pretende serietà. La politica deve tornare semplice, concreta, vicina alla vita reale. Non servono effetti speciali, servono soluzioni vere. Io parto dai problemi che ascolto ogni giorno, e ci costruisco sopra un impegno. Questa campagna non è una passerella, è un patto con le persone. Scafati, e più in generale l’agro nocerino, può essere al centro dell’agenda politica regionale».
Da dove partire, secondo lei?
«Scafati e l’agro nocerino non possono più essere trattati come periferia. Qui ci sono imprese, lavoratori, famiglie che ogni giorno si rimboccano le maniche, ma che da anni ricevono solo promesse. Da dove partire? Dalle infrastrutture, dalla sanità, dalla lotta al dissesto. E soprattutto da un’idea di sviluppo che premi chi produce e crea valore sul territorio. Io conosco ogni angolo di questa terra, e so bene che non ha bisogno di assistenzialismo: ha bisogno di rispetto e visione. Finora l’agenda politica regionale si è scritta altrove, spesso con logiche lontane dalla realtà. Il mio impegno è far tornare Scafati e tutto l’agro protagonisti, non comparse».
Dagli ultimi dati di Legambiente, il fiume Sarno resta tra i più inquinati. Quale soluzione?
«Il fiume Sarno resta una ferita aperta dell’agro nocerino sarnese: Legambiente continua a segnalare livelli di inquinamento ancora inaccettabili. Finalmente qualcosa si muove: in luglio, a Scafati, è stato attivato il nuovo impianto di sollevamento che consente di collegare i reflui di oltre 36.000 cittadini al depuratore, eliminando lo scarico di via Diaz — una delle ferite storiche del territorio. Questo è un passo significativo, ma non basta. Serve un piano integrato: dragaggi sul Canale Bottaro, completamento del collettamento dei reflui, messa in sicurezza idraulica e governance trasparente. Serve soprattutto una rete civica che segnala i disservizi e tiene alta la vigilanza. Il mio programma parte da qui: accelerazione dei cantieri, monitoraggi pubblici e coinvolgimento dei cittadini. Non siamo qui per proclami, ma per restituire dignità e futuro a un territorio che merita rispetto concreto».
Quale l’impegno intende assumere con i suoi elettori e concittadini?
«Il mio impegno è semplice: rispetto per le persone, dignità per il territorio, soluzioni per i problemi veri. Non sono uno che promette, sono uno che lavora. Ogni giorno, con serietà e passione. Chi mi conosce sa che non rincorro poltrone o titoli, ma risultati. E oggi il nostro territorio ha bisogno di qualcuno che ci metta la faccia e che, insieme alla sua comunità, cominci davvero a costruire un futuro degno di questo nome. Un futuro fatto di lavoro, servizi, opportunità. Un futuro da costruire, mattone dopo mattone, con onore e responsabilità. Tra le priorità assolute c’è la salute dei cittadini: l’Agro-Nocerino-Sarnese vive una grave carenza di servizi sanitari, con un ospedale – come quello di Nocera – sotto pressione, carente di personale, reparti accorpati e liste d’attesa infinite. Difendere e rilanciare la sanità pubblica è un impegno non negoziabile. Salvaguardare l’ospedale vuol dire tutelare un diritto fondamentale di tutti».
Quale secondo lei il profilo giusto per il candidato presidente?
«Il candidato presidente ideale? Deve conoscere la macchina amministrativa, saper decidere e prendersi responsabilità. Punto. La Campania ha già pagato troppo per le scelte fatte sull’appartenenza o sull’effetto mediatico, invece che sulla competenza. Servono risultati, non passerelle. Serve qualcuno che abbia governato davvero, che conosca i dossier e i problemi del territorio, che sappia come si gestisce una regione. Non possiamo permetterci una figura inesperta da spendere in campagna elettorale. La Regione non è un palco per chi vuole fare spettacolo, né un banco di prova per chi non ha mai amministrato nulla. Questa volta serve concretezza, autorevolezza e capacità. Serve chi il futuro non lo racconta, ma lo costruisce».
Dall’agro spicca la candidatura di Rosaria Aliberti, figlia del sindaco Pasquale…
«Conosco Rosaria da tanti anni, è una persona preparata e motivata, e fa piacere vedere giovani che scelgono di impegnarsi. In generale però, credo che la politica — soprattutto in un momento così delicato per la Campania — richieda esperienza, conoscenza del territorio e capacità amministrativa. Il mio percorso parte dal lavoro, dal contatto diretto con i cittadini, dalle responsabilità già assunte e portate avanti. Credo che oggi serva concretezza, e che il consenso vada costruito ogni giorno, con umiltà e contenuti. Nel centrodestra c’è spazio per tanti percorsi, e il confronto è sempre utile. Io ci metto la faccia, il lavoro e un futuro da costruire. Con rispetto per tutti, ma con la determinazione di chi ha scelto di esserci con responsabilità».






