Regionali, Piantedosi: Sono fuori - Le Cronache Ultimora
Ultimora

Regionali, Piantedosi: Sono fuori

Regionali, Piantedosi: Sono fuori

Il «mio nome già da tempo» non è tra i possibili candidati, dice a Napoli il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ma “è giusto che questa scelta venga attraverso un confronto tra i partiti che poi sapranno fare sintesi sicuramente anche rispetto alla discussione più generale a livello nazionale». Parlando con i giornalisti del nome del candidato in Campania alle regionali per il centrodestra, a margine di una iniziativa di Noi Moderati, Piantedosi rispetto alla proposta del viceministro Edmondo Cirielli, rileva che «tutta la classe dirigente politica locale secondo me è importante ed è giusto che si impegni qui. Cirielli è uno dei nomi ma ce ne sono anche altri». Comunque, conclude Piantedosi, si dovrà arrivare a «una risposta unitaria». Interpellato in merito al referendum, il ministro non ha sciolto il nodo circa la sua decisione: «Appello all’astensione? In democrazia tutto è possibile: l’appello all’astensione e l’appello, invece, alla partecipazione al voto. L’appello all’astensione come metodo anche di partecipazione democratica, come l’ha qualificato qualcuno che l’ha fatto, credo che sia una cosa legittima in democrazia. Io, però, non faccio appelli, io sono il ministro dell’Interno, quindi devo disciplinare l’esercizio del diritto di voto», ha detto Piantedosi. Quando gli viene chiesto se andrà a votare il Guardasigilli ha risposto «Vedrò, ci penserò, io decido sempre alla fine». Sempre a Napoli, il ministro ha annunciato che sull’operazione Albania il governo andrà avanti: «Sull’operazione Albania il mio giudizio è positivo e tutta la struttura del ministero dell’interno è proficuamente impegnata a fare in modo che funzioni da subito in maniera efficace ed efficiente. Il Centro è stata un’anticipazione di quello che l’Europa imporrà a tutti i Paesi partire da giugno 2026». «Andremo avanti – ha aggiunto – e l’evoluzione sarà espanderne tutte le funzionalità, anche quelle di un Centro presso cui poter svolgere le così dette procedure accelerate di frontiera che sono normative europee». Il ministro ha sottolineato che sul tema della realizzazione del Centro «c’è una grande discussione anche un po’ provinciale a livello nazionale». Infine, una riflessione sui femminicidi: «Quello dei femminicidi è un fenomeno molto delicato e particolare. Se volessi attenermi ai numeri dovrei esprimere soddisfazione per il trend decrescente degli episodi, probabilmente legato al trend crescente di iniziative che le forze di polizia stanno mettendo in essere», ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Ovviamente non riduco il fenomeno a una mera questione di contabilità, è un fenomeno che ha radici soprattutto culturali con qualche tratto di tipo antropologico per quanto riguarda le relazioni tra i generi. È un fenomeno – ha poi detto – di grande complessità e l’azione di contrasto non è l’unica da mettere in campo, c’è bisogno di un armamentario generale culturale. Anche lì, se si riduce a un posizionamento ideologico legato alla messa in discussione storica di relazioni tra i generi, si commette un errore. C’è da fare però una riflessione di ordine culturale».