Presentato nel pomeriggio il cartellone della LXVIII edizione del Festival di Ravello. “Era necessario assicurare la continuità – ha affermato Vincenzo De Luca – ad uno delle più antiche rassegne d’Italia” “Il festival è costato 900.000 euro – ha dichiarato il direttore artistico Alessio Vlad – gli artisti sono stati molto generosi”. Non solo re ma anche regine del calibro di Cecilia Bartoli, Marta Argerich e Beatrice Rana
Di OLGA CHIEFFI
Ci eravamo lasciati in giugno sul Belvedere di Villa Rufolo sulle note di Casta Diva, una promessa di ritrovarci lì, e un “Buona Estate” con il direttore artistico Alessio Vlad, che racchiudeva molti dubbi. Un lavoro frenetico di poco più di un mese, decisioni prese d’istinto, l’agone dello spettacolo che ha infiammato l’intero staff ed eccola la LXVIII edizione del Ravello Festival, abbagliante come lo scenario in cui si svolge. Ieri pomeriggio, la presentazione a palazzo Santa Lucia, con non poca emozione da parte di tutti. Alessio Vlad ha illustrato il programma che avrà quale nume tutelare Ennio Morricone. Infatti, il 25 luglio le luci di questa veramente special edition, si accenderanno sulla Roma Sinfonietta diretta da Andrea Morricone, depositario dei segreti musicali di famiglia, per offrire il giusto omaggio al compositore e trombettista amatissimo in tutto il mondo e legato a filo doppio alla storia musicale salernitana. Ritorna, il 29 luglio, il “bel tenebroso” Valery Gergiev, lo czar con la sua Orchestra del Mariinsky. Tante le difficoltà per averlo, ma la sua lezione direttoriale non mancherà, su pagine quali l’Ouverture della Cenerentola di Gioachino Rossini, pagina che è la quintessenza del realismo psicologico che scaturisce poi nel corso dell’opera, con la funzione di elettrizzare l’ascolto, di predisporre alla gioia fisica del suono e di dichiarare, inoltre, le generalità inconfondibili del compositore, le Prélude a l’après-midi d’un faune di Claude Debussy in cui il suono gioca, danza, iridescente, inafferrabile, ibrido, instabile, in un istante infinito, ma carico di tensione con un’orchestra di vetro e al contempo lussureggiante, per passare all’ omaggio all’Italia, con la IV Sinfonia in La Maggiore op.90 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, dal piglio brillante, in un organismo perfettamente scorrevole e funzionante, per chiudere con il Sergej Prokofiev della I Sinfonia op.25 in Re maggiore, “La classica”, una ricreazione musicale di forme antiche con spirito e mezzi moderni, dove l’umorismo di Prokofiev rifulge di continue, inaspettate soluzioni timbriche. Il Barocco non manca al Ravello Festival: il I agosto il premio Abbiati 2020 Antonio Florio alla testa della Cappella Neapolitana eseguirà “Dido and Aeneas” di Henry Purcell, un percorso psicologico ricco di sfumature teso a valorizzare la figura e la personalità dell’infelice regina di Cartagine il cui fulcro della vicenda è la profondità del suo sentimento amoroso, mentre la scarna drammaturgia del testo coinvolge, in chiave simbolica, situazioni mitologiche e arcadiche tipiche del “masque” allora in voga. Il 2 agosto le celebrazioni beethoveniane affidate al Quartetto di Cremona, e il 7 agosto il concerto wagneriano che, per quest’anno sarà cameristico, affidato al mezzosoprano Stefanie Irànyi in duo col pianista Asher Fisch. L’ 8 agosto sale in cattedra la prima delle regine del festival, la pianista Beatrice Rana, interprete del Terzo concerto di Beethoven che spalanca davvero le porte all’Ottocento, con l’entrata del solista che espone su ottave doppie il tema ascoltato in prima istanza dall’orchestra, che sarà quella del Teatro San Carlo, diretta da Juraj Valcuha, che eseguirà anche la IV sinfonia del genio tedesco, mentre il giorno successiva ascolteremo ancora Beatrice Rana con Massimo Spada nell’esecuzione del “Sacre du printemps” di Igor Stravinskij, un’infuocata trascrizione e degli Scherzi di Chopin. L’11 agosto sarà l’Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi, diretta da Jordi Bernàcer che saluterà l’alba, ospitando il pianista Javier Perianes in programma la Sinfonia caratteristica spagnola tratta dall’ opera di Saverio Mercadante “I due Figaro”, “ Noches en los jardines de Espagna” di De Falla nella trscrizione per orchestra da camera e pianoforte di Eduardo Torres, per continuare con El amor brujo, e a completare il programma Asturias e Castilla dalla Suite Espanola di Albeniz e Les voisins e danse du molinero dal “Sombrero de tres picos” di De Falla. La seconda regina a scendere in campo sarà Cecilia Bartoli, una voce straordinaria riconoscibile alla prima nota e recitazione da animale di palcoscenico, che infiammerà la platea ravellese in una serata che prende il nome da un numero dell’Ode for St.Cecilia’s day di Haendel “What passion cannot music raise” e la vedrà proporre musiche di Haendel, Porpora, Hasse, insieme a Les Musiciens du Prince di Monaco, diretti da Gianluca Capuano. Il 21 agosto ritorna Ivàn Fischer con la Budapest Festival Orchestra e il soprano Anna Prohaska, con cui eseguirà l’Idillio di Sigfrido di Wagner, Les illuminations per soprano e archi op. 18, sui testi di Arthur Rimbaud, di Benjamin Britten e la Sinfonia n. 104 in re maggiore “London” Hob. 104 di Haydn. Il 22 agosto ancora un pianista Filippo Gorino che proporrà musiche di Schubert e Beethoven, mentre il giorno successivo, il 23 arriverà la terza, carismatica regina Martha Argerich, la quale siederà al pianoforte insieme a Theodosia Ntokou, in un particolare progetto che vedrà a Ravello la voce recitante di Annie Dutoit e il Quartetto d’archi della Scala, proponendo musiche di Shostakovich, Ravel, Noskovski, Schumann e Liszt. Dopo lo Czar, il “Maestro” debutta a Ravello. Il 1 settembre in Auditorium ci sarà Riccardo Muti con l’Orchestra “L.Cherubini”, grazie agli accordi di buona amicizia avvenuti all’ombra dei templi. Con lui si esibirà il soprano Rosa Feola che con il Maestro ha da poco riletto l’Exultate Jubilate di Wolfgang Amadeus Mozart e che non disdegneremmo di ascoltare insieme alla sinfonia Jupiter. Il 4 settembre ci si sposterà nel duomo di Ravello per lo Stabat Mater di Nicola Bonifacio Logroscino esponente della Scuola Napoletana, del quale si renderanno eccellenti ambasciatori i giovani musicisti del gruppo Talenti Vulcanici, guidati dal clavicembalista Italiano Stefano Demicheli, con il soprano Silvia Frigato e il controtenore Carlo Vistoli. Il giorno successivo, Daniele Gatti debutterà con l’Orchestra Mozart: anche per lui omaggio a Wagner con l’Idillio di Sigfrido e continuando sulle note di Schubert e Mozart. L’11 settembre sarà Marco Armiliato a dirigere la formazione del massimo partenopeo rileggendo il segno di Schubert e Brahms, prima di chiudere con la sezione classica con Carlo Rizzari, nuovo direttore stabile dell’Orchestra filarmonica di Benevento e il suo omaggio a Beethoven.