di Giusy Moliaro
A Castel San Giorgio la questione morale diventa un’emergenza. Dopo gli avvenimenti dell’ultimo anno l’apertura di un dibattito servirebbe a rasserenare un clima fatto di sospetti e dicerie, scandite da provvedimenti giudiziari e da ricorsi continui a varie Procure della Repubblica. Dopo l’intervista a muso duro di Andrea Donato, dopo tre anni di silenzio, un confronto si impone e non solo dentro il Pd come auspica Donato. La questione morale, per la prima volta nella sua storia, è un’emergenza di tutta Castel San Giorgio, e principalmente del primo cittadino Paola Lanzara che da primo sindaco donna e da professionista del diritto, non può continuare a chiudere gli occhi e trincerarsi dietro alla garanzia che i colpevoli non sono tali fino a sentenza passata in giudicato. Proprio perchè è un’esperta avvocato la Lanzara sa bene che l’amministrazione della Res Publica prescinde dalle garanzie giudiziarie e dai paletti formali dei codici. E lo sa tanto bene che dai palchi, a sentire chi c’era, tre anni fa, la stessa Lanzara prometteva che il Comune sarebbe stata una casa di vetro o di cristallo. Peccato che la sua amministrazione in appena tre anni è diventata la più inquisita della storia democratica di Castel San Giorgio! C’è un caso allarmante, quello di Giovanni De Caro. Tutti sperano, principalmente che De Caro riesca ad uscire pulito dalle vicende giudiziarie e a chiarire le altre storie dei concorsi poco chiari. Ma il sindaco con il suo silenzio finisce per alimentare i sospetti e autorizzare lo stesso De Caro a continuare a fare il bello e il cattivo tempo, compreso il promettere o far temere mali ingiusti a chi deve raccontare i fatti, o riporta fatti raccontati da altri politici. La storia del Sud Italia, è cominciata sempre così. I giornalisti fastidiosi, in Sicilia o in Terra di Lavoro, prima si minacciano, poi si isolano e poi si ammazzano. Giancarlo Siani, Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Mario Francese, Mauro Rostagno, Peppino Impastato, Pippo Fava, Beppe Alfano, e tanti altri. E insieme a loro si ammazza sempre un pezzo di democrazia, quella stessa democrazia che il primo cittadino di Castel San Giorgio rivendica come suo patrimonio politico. Peccato che chi contribuì a costruire quella democrazia non stava zitto rispetto ai fatti delinquenziali, ma li denunciava e principalmente allontanava da sé chi era avvezzo a sistemi operativi poco chiari, senza attendere processi di appello o di cassazione. La colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato va bene per i cittadini, non per chi deve amministrare. Invitiamo quindi il sindaco Lanzara a leggere con attenzione: “……La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale, perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico….” Caro sindaco Lanzara, la frase è di Enrico Berlinguer a lei tanto caro, ma sembra essere ancora tanto attuale per il suo paese e per la sua lamministrazione. Continuare nel silenzio sarebbe come rinnegare le idee in cui si dice di credere.