di Andrea Pellegrino
Variano gli indici di ponderazione dei comuni e a rischio c’è la lista “Sinistra per la Provincia”. Non solo, dunque, conseguenze politiche – tutte interne al Pd – ma, lo scioglimento anticipato del comune di Eboli ha portato, anche modifiche tecniche in piena campagna elettorale per le provinciali. Accertato che gli ormai ex amministratori di Eboli non potranno recarsi alle urne il prossimo 12 ottobre a Palazzo Sant’Agostino, si valuta la posizione della lista “Sinistra per la Provincia” al cui interno c’è proprio un ebolitano che perdendo lo status di consigliere comunale si trova, dunque, fuori lista. Fin qui nulla di grave se non fosse che la lista, escludendo Carmine Caprarella scenderebbe, al di sotto della soglia minima consentita per la presentazione delle candidature al consiglio provinciale. Insomma da otto a sette. Un caso, al momento non contemplato e che nelle prossime ore sarà dapprima al vaglio della commissione elettorale provinciale, poi del Ministero dell’Interno che dovrà esprimersi. Due le ipotesi in campo: l’esclusione totale della lista “Sinistra per la Provincia” dalla competizione elettorale o la fuoriuscita del solo ex consigliere comunale ebolitano, salvaguardando così gli altri sette candidati che, al di là di tutto, si troverebbe ingiustamente fuori dai giochi. Ma intanto variano anche gli indici di ponderazione. Il peso di Eboli (circa 2000 punti in tutti) dovrà essere spalmato nelle varie fasce demografiche. Così la fascia A – che comprende comuni fino a 3000 abitanti – passa da 14 a 15 punti ad elettore; la fascia B (comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti fino ai 5000) da 28 a 29; quella C (comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti fino ai 10000) da 51 a 55; quella D (comuni con popolazione superiore a 10000 abitanti fino ai 30000) da 86 a 90 punti; quella E – di cui faceva parte proprio Eboli – (comuni con popolazione superiore a 30000 abitanti fino ai 100000) da 151 a 164; e quella F che riguarda solo il Comune di Salerno da 386 punti a 402. E secondo i primi calcoli, per quanto riguarda l’elezione a presidente, dunque la sfida Canfora (centrosinistra) e Romano (centrodestra), il caso Eboli avrebbe portato in leggero vantaggio il sindaco di Mercato San Severino che dalla sua aveva già gran parte dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti. Insomma la caduta di Martino Melchionda (sindaco democrat) avrebbe portato un bel problema politico che da qui a breve potrebbe investire l’intera segreteria provinciale del Partito democratico. Dalla città della Piana del Sele, infatti, non mancano già accuse ai vertici salernitani, troppo “sordi” agli avvisi che sono stati lanciati negli ultimi mesi dalla componente democrat ebolitana. Infine anche la lista “Provincia Moderata e Riformista” – a sostegno della candidatura a presidente di Giovanni Romano – perde un candidato consigliere: si tratta di Santo Venerando, consigliere comunale di Eboli. Da Scafati, il coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico De Siano, durante la festa azzurra, parlando del caso Eboli ha azzardato la sua soluzione: «Meglio la sospensione con un rinvio delle elezioni provinciali».