
di Erika Noschese
Sarà Vincenzo Napoli il candidato alla presidenza della Provincia di Salerno. Per il post Alfieri, il PD locale sceglie la strada della moderazione e punta tutto sul primo cittadino della città capoluogo, sebbene ad oggi abbia ancora qualche perplessità, ragion per cui non è stata sciolta la riserva e ufficializzato il nome che dovrà sfidare il centrodestra. Il Comune di Salerno infatti dovrebbe tornare al voto nella primavera 2027, ragion per cui la scelta di puntare su Vincenzo Napoli sembra essere l’unica strada da percorrere per evitare spaccature interne al Partito Democratico in attesa delle prossime elezioni regionali. Intanto, polemiche all’interno della coalizione di centrosinistra: nel mirino dei segretari provinciali dei partiti è finito il vice presidente Giovanni Guzzo. A scatenare la polemica è stata la scelta del facente funzioni di nominare il sindaco di Polla, Massimo Loviso, nel CdA della Fondazione Mida. Una scelta che, a detta di molti, risulterebbe strategica in vista dell’atteso appuntamento con le regionali. Di fatto, la scelta di Guzzo potrebbe essere frutto di una strategia politica per sottrarre consenso a consiglieri regionali che appartengono al territorio attraverso incarichi di rappresentanza che hanno un peso importante e ricadute sulla comunità. Il vice sindaco di Novi Velia è candidato al consiglio regionale della Campania e questa volta non intende mancare la vittoria e la sua personale campagna elettorale è già iniziata, puntando molto sui comuni che hanno una forte rappresentanza per provare a strappare qualche voto. Una strategia che non può essere frutto di un’alleanza onesta ma di una mercificazione del consenso. Dunque, la richiesta avanzata dai segretari provinciali è chiara: sì alla candidatura di Vincenzo Napoli, ma occorre rivedere le deleghe e affidare il ruolo di vice a un consigliere provinciale che sappia garantire parità di trattamento e che vada oltre il mero interesse personale. E, in questo contesto, non può essere Giovanni Guzzo, come hanno evidenziato gli addetti ai lavori. Nel frattempo, in casa centrodestra continua la scelta del candidato presidente. Il no di D’Acunzi ha spinto i partiti della coalizione a puntare su altri sindaci e la scelta potrebbe ricadere, come già detto, su Luigi Guerra, giovane amministratore cilentano, esponente di Fratelli d’Italia, che ha già dimostrato in svariate occasioni di saper unire e lavorare nell’interesse della comunità. Non è ancora detta l’ultima parola su Sonia Alfano, già candidata contro Franco Alfieri alle precedenti provinciali, che potrebbe nuovamente sacrificarsi per spirito di servizio.