di Pina Ferro
Duplicavano i mandati di pagamento per lavori appaltati già conclusi e pagati oppure ne emettevano di nuovi relativi a interventi mai realizzati. La guardia di finanzia di Salerno, su disposizione della Procura regionale della Corte dei conti della Campania, ha eseguito un provvedimento di sequestro conservativo per un importo di 6.362.000 euro a carico di tre persone che, all’epoca dei fatti contestati, ricoprivano uno il ruolo di dirigente e gli altri due di funzionario, del servizio bilancio e del settore finanziario della provincia di Salerno. Il provvedimento,nel dettaglio è stato notificato ad Alfonso Blasio, Luigi Calenda (dirigente ragioneria) e Gerardo Volpe. Blasio passò dalla Provincia al Genio Civile, oggi sono è pensione insieme a Luigi Calenda, mentre, Volpe dovrebbe termminare a breve il percorso lavorativo. Il provvedimento, emesso dal presidente della sezione giurisdizionale per la Campania su richiesta della Procura Regionale, ha riguardato somme di denaro e beni immobili nella disponibilità dei responsabili del danno erariale come sopra complessivamente quantificato. A tutti e tre sono state “sequestrate” le somme presenti sui conti correnti personali. Soldi che nnon vannno a coprire il danno erariale che è stato contestato. Gli accertamenti contabili svolti dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Salerno e diretti, dai pubblici ministeri finanziari, Davide Vitale e Michele Ferrante, sono originati da precedenti indagini di polizia giudiziaria, nel cui ambito erano state accertate ipotesi delittuose afferenti ad una appropriazione indebita di fondi di pertinenza della Provincia di Salerno, posta in essere mediante la duplicazione di mandati di pagamento relativi a lavori appaltati, conclusi e già pagati ovvero attraverso la produzione di mandati di pagamento facenti riferimento a causali giustificative per l’esecuzione di lavori pubblici totalmente inesistenti. Tali importi venivano liquidati, in denaro contante, da due dipendenti dell’istituto di credito “Bper” in quel periodo incaricato dell’attività di tesoreria dell’ente provinciale, in favore di un imprenditore, il quale, a sua volta, procedeva ad una successiva suddivisione dei proventi illeciti tra i compartecipi all’accordo delittuoso. “Sulla base delle descritte evidenze investigative, oltre alle responsabilità a carico dei pubblici ufficiali, specifici addebiti sono stati mossi anche alla banca tesoriere, in considerazione del ruolo qualificato dei soggetti della propria organizzazione, i quali hanno, con lampante coscienza e volontà, reso possibile l’esborso di denaro. L’istituto di credito coinvolto sarà chiamato rispondere in via sussidiaria anche dell’intero importo contestato. L’inchiesta più ampia è quella di Ghost Road (strade fantasme, che ha visto abnche procedimenti penali negli anni addietro. Il danno erariale contestato ai tre dipendenti della Provincia di Salerno rientra in una costola di quelle che era appunto poi l’intera operazione che fu denominata Ghost Road (la strada era la Casalvelino Celso). In tutto sono 36 i mandati di pagamento contestati dallla Corte dei Conti, tutti emessi negli anni 2007/2008 e 2009 (all’epoca presidennte dell’Ente era Angelo Villani). In particolare sono finiti nel mirino della giustizia contabile sono i lavori generici presso alcuni istituti scolastici di Capaccio, Agropoli, Sala Consilina ed Angri e la sistemazione, mai avvenuta, del manto stradale di alcune arterie di Angri, Sala Consilina, Agropoli, Battipaglia e Salerno città. Sono coinvolti anche 5 imprenditori, alcuni dell’Agro nocerino sarnese e un paio del Vallo di Diano. Il provvedimento non va in prescrizione, l’inchiesta è partita solo un paio di anni fa.