di Monica De Santis
Clemente Gaeta è docente di laboratorio di cucina al Virtuoso di Salerno e ieri mattina era in cucina nella sede di via Pertini (alle spalle della scuola Barra) insieme con i suoi alunni per prepare i pasti per le persone meno fortunate… “Una grande emozioni ed una grande occasione quella che abbiamo vissuto. Rivedere da vicino lo sguardo dei ragazzi è stato bellissimo. Dopo tanti mesi di Dad dove ci siamo dovuti reinventare, trovare un nuovo modo di comunicare a questi ragazzi il nostro sapere. Inventarci delle cucine casalinghe non è stato facile ma ci siamo riusciti. Io ad esempio mi sono attrezzato con un cavaletto, telefonino, computer, e ho creato un mini studio televisivo da dove poter spiegare ai ragazzi come si cucina. Anche se lo ripeto per questo tipo di materie serve la presenza, serve il rapporto ravvicinato con il docente”.
Antonella Vallerini, ha 17 anni studia all’istituto alberghiero di Salerno e sogna di diventare una chef. Come i suoi compagni di corso, ieri mattina, dalle 8,30 circa è tornata in presenza per una manifestazione benefica… “Che rappresenta per me un momento per poter stare vicino a qualcuno che ha davvero bisogno. Qualcuno che non ha bisogno solo di un pasto caldo, ma anche di una parola di conforto e di affetto. E poi è così bello tornare a cucinare a scuola, con queste attrezzature professionali ed in compagnia degli amici e dei professori. E’ un’emozione che non si può descrivere. La scuola ci manca, la Dad è stata utile ma solo fino ad un certo punto, ci sono materie che devono essere studiate in presenza e poi la socializzazione con i compagni non è la stessa cosa fatta attraverso lo schermo di un computer”.
Chiara Napoli ha 18 anni, frequenta il quarto anno dell’indirizzo di accoglienza turistica dell’Istituto Alberghiero Virtuoso di Salerno e ieri insieme ad alcuni suoi compagni di classe ha partecipato all’iniziativa di solidarietà promossa dalla sua scuola… “E’ una bellissima iniziativa, che ci permette di aiutare chi ha bisogno e poi in un periodo come questo ci ha dato la possibilità di ritornare anche se solo per poche ore nei laboratori e anche di poterci rincontrare, dopo mesi e mesi di Dad. Mi manca la scuola in presenza, mi manca poter far lezione nei laboratori, noi siamo una scuola del fare ed è difficile fare lezione da casa. Abbiamo bisogno di stare a scuola nei nostri laboratori. Dicono che tra pochi giorni forse si potrà tornare in presenza almeno per lo svolgimento di queste materie, speriamo che sia veramente così”.