Andrea Pellegrino
«Svariati vincoli nella zona di Santa Teresa». Ieri mattina è stato ascoltato, nell’ambito del processo Crescent – che vede tra gli imputati il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – il consulente di Italia Nostra e No Crescent, Enzo Strianese. L’architetto ha ripercorso tutte le fasi tecniche della complessa vicenda legata al Pua di Santa Te- resa e quindi alla costruzione del Crescent e di Piazza della Libertà. La sua perizia è stata acquisita anche dal collegio giudicante ed il prossimo 27 novembre, alle ore 11.00, si tornerà in aula per il controesame del teste. Poi, così come annunciato dal presidente del collegio Siano, si procederà spediti verso la chiusura del processo. Si pensa, nonostante la contrarietà già mostrata dall’avvocato Lentini che annuncia battaglia in tal senso, che la pronuncia possa esserci già in primavera. Nella pe- rizia di Strianese tutte le tappe, illustrate anche ieri mattina. «C’è vincolo paesaggistico, c’è vincolo legato al Fusandola e c’è vincolo culturale, oltre a quelli previsti per la salvaguardia della costa». Per il Fusandola, secondo Strianese, il Comune non poteva non sapere: «Nella carta dei vicoli è indicato». Così come per le particelle del demanio ferroviario: «In quella zona passava la ferrovia». Secondo una prima stima: «Quasi il 50 per cento della zona non è sdemanalizzato». Ed ancora: «Sui per- messi di costruire rilasciati alla Crescent srl e alla Sist manca l’autorizzazione paesaggistica». Tra le novità del processo, invece, così come preannunciato dall’avvocato Andrea Castaldi, Vincenzo De Luca probabilmente non testimonierà più.