di Andrea Pellegrino
Salerno, Regione e Battipaglia: l’asse elettorale del centrosinistra passa attraverso questi tre luoghi. Dalle elezioni e dai risultati dipenderanno le prossime scelte politiche. Di governo e soprattutto di sottogoverno. A Salerno città la prima nomina è stata già compiuta. Nei giorni scorsi Stefano Salimbene si è ritrovato a capo – come amministratore unico – del Siis. Il suo nome era stato indicato anche come possibile componente della nuova gestione dell’Aeroporto di Pontecagnano. Ma questa è una partita (politica) che si giocherà ad urne chiuse. A quanto pare, dopo la volontà da parte del governatore di approntare un management tecnico, pare si stia valutando una soluzione politica. Quindi utilizzando il solito manuale Cencelli. Ed a proposito di nomine, di recente Americo Montera è approdato a Napoli. A capo di una società partecipata della Regione Campania. Si tratta della Sauie srl, che si occupa della gestione del patrimonio. Il presidente dell’ordine degli avvocati di Salerno è in compagnia nel Cda di Marco Granese e Rosaria Palma. E sempre in Regione movimenti interni sono previsti sempre ad urne chiuse. Ed i settori interessati sono gli uffici alle dirette dipendenze del presidente Vincenzo De Luca. Pare che cambi in vista riguardino il capo gabinetto (oggi è il giudice Sergio De Felice) e il posyo di capo della segreteria, lasciato vuoto da Nello Mastursi – dopo l’inchiesta Scognamiglio – e attualmente occupato da Alfonso Buonaiuto. A quanto pare, l’attuale assessore al bilancio di Salerno (non ricandidato) dovrebbe ritornare ad occuparsi della sola segreteria tecnica del presidente lasciando il posto principale a Gino Cimmino, già segretario provinciale del Pd di Napoli. Infine il Pd e le elezioni salernitane. Un rapporto stretto a Battipaglia, dove è sceso in campo direttamente il segretario provinciale Nicola Landolfi (che si è candidato al Consiglio comunale a sostegno di Lanaro) con tutti i rischi del caso. Qui i democrat sono spaccati tra Enrico Lanaro e Gerardo Motta, quest’ultimo – oltre che utilizzatore di molti simboli civici di Vincenzo De Luca (Battipaglia civica e Motta Presidente, nonché una lista “A testa Alta) – pare che attragga le simpatie politiche di molti esponenti di spicco del Pd. Compreso qualche sindaco della zona. In mezzo, così, pare ci sia finito proprio Landolfi che dovrà fare da ambasciatore tra il candidato sindaco ufficiale del Pd e quello ufficioso. Il tutto cercando di salvaguardare il suo posto come segretario provinciale del Partito democratico.