di Francesco Carriero
Sempre più vicino il taglio del nastro del Polo croceristico del Porto di Salerno, ma la struttura che accoglierà i turisti che scenderanno a terra dalle navi da crociera rischia di essere una sorta di cattedrale nel deserto, circondata da grandi opere ferme o minacciate da un imminente stop ai lavori, il cui completamento sembra essere sempre più lontano. Dopo le vicende giudiziarie che hanno portato al fermo delle macchine a Piazza della Liberta e nel cantiere del Crescent, il sindaco Vincenzo De Luca nei giorni scorsi ha espresso preoccupazione per il ritardo nello stanziamento dei fondi da parte della Comunità Europea per il completamento del traforo di porta Ovest, ritardi che metterebbero a rischio il pagamento dell’azienda e di conseguenza il procedere dei lavori. Da gennaio, in poche parole, quando la ditta che movimenta i mezzi di foratura della roccia metterà all’opera oltre 150 operai, il rischio concreto e che anche questa ennesima grande opera rimanga bloccata. Rammarico per lo stato della “primavera urbanistica salernitana” lo esprime anche il presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, Andrea Annunziata: «Siamo in dirittura di arrivo – spiega Annunziata – per il finanziamento e il completamento del molo Manfredi e ci auguriamo che tutto venga fatto in tempi rapidi perché il nuovo polo croceristico ha bisogno di una sistemazione complessiva e non di opere incompiute. Sarebbe assurdo che turisti in arrivo da una nave da crociera vedano il molo sistemato e mentre il resto cade a pezzi. Non entro nel merito dei provvedimenti giudiziari, ma mi sembra strano che si proceda con tanta lentezza». E sul rischio di chiusura del cantiere di Porta Ovest, il presidente Annunziata lancia un appello alle istituzioni romane affinché intercedano con l’Unione per sveltire le procedure di finanziamento: «Sembra un assurdo – commenta Annunziata – ma i lavori procedono in maniera così rapida, come abbiamo preteso da contratto, che l’Europa non riesce a seguirci. Il grido d’allarme del sindaco è stato mal interpretato. Il problema reale è finire in tempi rapidi questa opera strategica per Salerno. Da gennaio, opereranno oltre 150 persone, facendo lievitare i costi di realizzazione e per questo la puntualità dei fondi è fondamentale per il pagamento della ditta. I meccanismi burocratici dell’Unione fanno accumulare ritardi anche di 4 mesi per lo stanziamento. Per questo mi voglio appellare agli organi nazionali affinché sensibilizzino l’Unione e si possano accelerare i tempi. Non vorrei vedere più il viadotto Gatto intasato, anzi vorrei non vederlo più, e per trasportare le merci in sicurezza e in tempi rapidi, rispettando l’ambiente, è utile che queste gallerie vengano ultimate entro le scadenze imposte dall’Ue. Noi abbiamo dimostrato di essere più rapidi, ed è questa efficenza che fa grande il nostro porto».