Il 2013 è arrivato e tra qualche giorno potrebbe concretizzarsi la fine dei punti nascita cilentani dove non si è raggiunta la soglia dei 400 parti annui. Il “San Luca di vallo della Lucania”, il “Dell’Immacolata” di Sapri e il “Luigi Curto” potrebbero perdere i reparti di ostetricia neonatale per effetto del Decreto Balduzzi. Quanto accaduto nella giornata di ieri, però, è perfetta sintesi dell’importanza di un presidio territoriale specializzato nella cura e nel monitoraggio delle nascite. Nel primo pomeriggio del primo gennaio, una donna incinta è giunta al pronto soccorso con una situazione clinica molto grave a causa di complicanze della gravidanza.
Mamma Erika e la piccola Ambra in grembo erano in pericolo di vita. Giunta al nosocomio, la situazione è apparsa subito grave ed il primario dl reparto Francesco de Laurentiis non esitato, portando la donna in sala operatoria. Dopo poco tempo, Ambra è venuta alla luce, prematura di otto mesi ma in salute, e la squadra di sanitaria è riuscita nell’ardua impresa di salvare mamma e figlia. Una vera e propria lotta contro il tempo che i medici hanno vinto su tutta la linea. Il dilemma, adesso, riguarda l’esito positivo della medesima situazione con il punto nascita chiuso. Le due si sarebbero ugualmente salvate nonostante il trasferimento altrove? Forse sì, ma anche forse no. In ogni caso, l’importanza di un buon pronto soccorso e relativo reparto hanno ieri salvato due vite.
La speranza è che l’accaduto faccia capire a chi di dovere la vera necessità non di non depauperare i territori di presidi sanitari. Fin ad oggi, troppo è già stato fatto e se non si può correre ai ripari, come nel caso dell’ospedale di Agropoli, sarebbe giusto non continuare a chiudere ciò che con fatica è stato salvato ed è sopravvissuto alle mannaie dei vari governi che si sono susseguiti.