di Pina Ferro
Francesco Plaitano non è un camorrista. Il pubblico Ministero Colamonici, ieri, ha chiesto l’assoluzione per l’ex consigliere comunale di San Mango Piemonte e per Fabio Della Notte. Plaitano e Della Notte, difesi da Carmine Pepe e Bianca De Concilio hanno affrontato il processo con il rito ordinario. Dopo, la richiesta del Pm e la replica del difensore di Plaitano il collegio difensivo si è riservato di pronunciare la sentenza a metà gennaio.
Francesco Plaitano fu arrestato nel 2008 nell’ambito del blitz “Nerone” posto in atto dalla Dda e che portò allo smantellamento un’organizzazione camorristica guidata, secondo l’accusa, dal boss Raffaele Viviani. Plaitano, all’epoca candidato sindaco al comune di San Mango Piemonte per la lista “Impegno e Lavoro”, finì in carcere con la pesante accusa di associazione camorristica. Successivamente fu scarcerato perché non sussistevano più le esigenze cautelari.
Per il pubblico ministero Volpe e per il giudice delle indagini preliminari Sgroia, era legato a filo doppio con Raffaele Viviani, Mario Viviani, Carlo Viviani, e Magno Antonio Vitolo.
Plaitano, secondo gli inquirenti, partecipava attivamente al clan di Ogliara, in quanto, proprio in virtù della sua carica istituzionale di consigliere comunale di San Mango Piemonte, risulta essersi adoperato a favore dei Viviani per favorirli nelle loro illecite condotte; tanto allo scopo di trarne profitto e vantaggio personale, sia in termini di accaparramento di voti elettorali che per ottenere profitti economici a seguito di truffe alle societá assicurative anche denunciando falsi sinistri stradali (Plaitano gestisce un’autocarrozzeria). Per le truffe è stato già processato e assolto.
In particolare, per quanto riguarda il sostegno elettorale del clan di Ogliara, i carabinieri accertarono che questo si concretizzò in occasione della candidatura di Plaitano nelle liste del Partito Repubblicano, circoscrizione di Salerno, alle regionali del 3 e 4 aprile 2005; e in occasione delle politiche del 9 e 10 aprile 2006, quando Plaitano si candidò al Senato, sempre per il Pri.