NAPOLI. E dopo una giornata convulsa, sui funerali si è registrato un cambio di linea: Lo ha detto la nipote del musicista, Loredana Daniele. “Finalmente tutti noi abbiamo potuto riflettere con calma sulle reazioni di queste ore e abbiamo trovato un accordo – dicono i familiari di Daniele – un accordo premia l’amore di Napoli per Pino Daniele. Difatti ci sarà un secondo rito funebre a Napoli nella basilica di Santa Chiara alle 17”. La nota al termine di una giornata dove so erano registrate le dure parole di Carmine Daniele, 57 anni, che ha parlato anche a nome del fratello Salvatore (52) e delle sorelle «non vedenti e infartuate», Patrizia (53) e la più giovane della famiglia Rosaria. «Non andremo questa mattina a Roma», spiega, «e questa è la nostra forma di protestare contro la decisione della famiglia romana di non tenere a Napoli i funerali di Pino. È giusto che i figli vogliano dirgli addio dove e come vogliono, ma esiste anche la famiglia napoletana, ovvero noi, e una città tutta che vuole dire addio alla sua bandiera, alla sua voce. Questa storia delle ceneri è una beffa – continua il fratello – i figli e le mogli non devono prenderci in giro, massimo rispetto per la decisione di tenere i funerali dove vogliono e come vogliono, ma prima di portarlo nella sua ultima dimora in Toscana, e anche qui Napoli avrebbe da che ridire, si organizzi un secondo funerale, nella città che mio fratello ha così tanto e così bene cantato. Napule è tante cose, anche la paura di non poter salutare Pino nella giusta maniera». Dopo le dichiarazioni dei fratelli prova a smorzare le polemiche la nipote dell’artista napoletano. Nessun dissapore tra i fratelli di Pino Daniele e la famiglia del cantautore scomparso e partecipazione piena al rito funebre a Roma. A rassicurare sull’unita’ della famiglia Daniele, le sorelle Loredana (29 anni) e Antonella (34 anni), figlie di Carmine. “Saremo a Roma, cosi’ come i nostri cugini – dicono – forse non verrà mio padre, che non si è sentito bene, e certo non le sue due sorelle, che non sono in condizioni di viaggiare. Ma chi sta bene andra’ a tributare l’ultimo saluto allo zio. E’ giusto che i funerali siano a Roma, i miei cugini vivono nella Capitale e li’ c’erano gli amici di mio zio. Ci sarebbe piaciuto pero’ che, come per Totò, anche Napoli avesse il suo funerale”.
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