di Marina Pellegrino
Pietro Bartolo sarà ospite del #fuorifestival di Salerno Letteratura, la nuova formula della manifestazione che si propone l’ambizioso obiettivo di offrire a un pubblico sempre più numeroso e appassionato, una serie di eventi, scadenzati nel corso dei dodici mesi dell’anno, all’insegna della cultura. L’appuntamento è per lunedì 10 dicembre alle 18, presso la sala Genovesi della Camera di Commercio di via Roma, a Salerno. Dopo i saluti del sindaco Vincenzo Napoli, dialogherà con l’autore il direttore artistico di Salerno Letteratura, Francesco Durante. Quando racconta la sua esperienza di medico responsabile del presidio sanitario di Lampedusa, alle prese con l’onda di piena dei migranti che arrivano sui barconi, Pietro Bartolo sa metterci davanti a fatti che non hanno un colore politico, né pretendono di essere spiegati con sofisticate analisi sociologiche, storiche o economiche, ma s’impongono per la loro dimensione esclusivamente e profondamente umana. Se questa umanità gli avesse fatto difetto, del resto, Bartolo non avrebbe potuto fare quello che ha fatto. Non avrebbe potuto visitare tutti i migranti sbarcati sull’isola, non si sarebbe potuto occupare della salute di coloro che soggiornano nel centro di prima accoglienza, non avrebbe potuto sottoporsi a un lavoro continuo e mas- sacrante ai limiti della sopportazione, anche quando, nell’ottobre 2013, reduce da un’ischemia cerebrale, gli toccò di essere in prima fila per soccorrere i sopravvissuti al naufragio al largo dell’isola dei Conigli, dove trovarono la morte 368 persone. Diventato una celebrità internazionale grazie al film di Gianfranco Rosi “Fuocoammare” (vincitore dell’Orso d’oro a Berlino), Bartolo è l’autore di due libri editi da Mondadori:Lacrime di sale (2016) e il nuovo Le stelle di Lampedusa. La storia di Anita e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi, cui ha consegnato la testimonianza del suo impegno.