Nessuno sconto in Appello per l’ex Arcivescovo di Salerno Gerardo Pierro. I giudici non solo non hanno accolto le richieste avanzate dal pg Martuscelli ma hanno condannato anche gli imputati che in primo grado accogliendo parzialmente il ricorso presentato dal sostituto procuratore Roberto Penna. Volti attoniti, incredule, alla letture del dispositivo. Dopo la requisitoria del pg sembrava essersi aperto lo spiraglio per un’assoluzione in toto di tutti gli imputati. I giudici hanno ritenuto fondato il quadro accusatorio ed anzi hanno valutato con maggiore severità le responsabilità dei tecnici rispetto a quanto disposto in primo grado dal collegio della prima sezione penale del Tribunale di Salerno. Lievi riduzioni sono state disposte per don Comincio Lanzara e Giovanni Sullutrone. Invariata la perna per Gerardo Pierro, difeso dall’avvocato Paolo Carbone, che in primo grado aveva incassato una condanna a dieci mesi. La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di ieri. Riduzione della condanna da un anno a nove di reclusione per don Comincio Lanzara, colpevole dei reati a lui ascritti ai capi A, C, E, quest’ultimo limitamente alle due piscine meglio precisate nel campo d’imputazione e con le già concesse attenuanti generiche. Pena ridotta ad otto mesi e quindici giorni di relcusione per Giovanni Sullutrone. In primo grado era stato condannato ad un anno. Ribaltata la sentenza per gli altri imputati assolti in primo grado. Nello specifico Nicola Sullutrone, Nicola Massimo Gentile e Matteo Basile sono stati condannati ad otto mesi e quindici giorni di reclusione. Sono stati condannati a quattro mesi Roberto Rago, Vincenzo Rizzo, Charles Richard Craparo e Pompeo Paolo Mazzucca. Inoltre i giudici della Corte d’Appello hanno dichiarato gli imputati interdetti dai pubblici uffici per la durata della pena. Inoltre è stato disposta la condanna nei confronti di don Comincio Lanzra, Gerardo Pierro, Giovanni Sullutrone, Nicola Sullutrone e Giuliana Rago alla rifusione delle spese di costituzione della parte civile nel presente grado di giudizio, liquidate in complessivi 1500 euro. Agli imputati è stata contestualmente concessa il benificio della sospensione dell’esecuzione della pena e della non mezione della condanna nel certificato del casellario giudiziale. In ogni caso resta la condanna per l’ex arcivescovo Pierro che sperava, anche in virtù di quanto esposto dal pg Martuscelli, di cancellare questa fastidiosa “macchia giudiziaria”. Gli avvocati difensori hanno già annunciato ricorso in Cassazione. g*
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