C’è quel titolo di Repubblica che a qualcuno non è andato giù: “Schlein sfida le correnti dem. Sulle liste per la Ue decido io”. E molti vogliono capire bene anche questa cosa del codice etico del partito che intanto è stato approvato in Campania. Il Pd fa i conti con le inchieste a Bari e a Torino – che hanno lambito o coinvolto esponenti dem – e con il timore che i guai di qualcuno, nei territori, vengano usati per generalizzare. Per la minoranza interna, il quadro lo ha fatto Piero De Luca, coordinatore dell’area Pd che fa riferimento a Stefano Bonaccini. Con un messaggio alla segretaria Elly Schlein e a Giuseppe Conte: “Massima intransigenza contro illegalità e condizionamenti – ha detto De Luca – ma al tempo stesso bisogna evitare di delegittimare i dirigenti e gli amministratori perbene, chi dedica la propria vita alla politica, alla comunità. Evitiamo di farci fare l’esame del sangue dal M5s”. La Campania è la prima a dare il via libera al codice etico: “Spero che venga approvato in tutte le regioni”, ha detto De Luca. Che però ha ricordato come in fondo “ribadisca e rafforzi l’attuazione di principi già presenti nel codice etico del Pd approvato nel 2008”. Una frecciata che fa scopa con quella dell’eurodeputata Pina Picierno: “Segnalo che ai candidati del Pd è richiesta da sempre la presentazione del casellario giudiziario e che il codice etico del Pd esiste dal 2008”. Ma ad agitare di più è l’eterno e sempreverde tema delle correnti. Specie quando, come in questo caso, riemerge alla vigilia di una scadenza elettorale, le europee, e alla composizione delle liste. E qua torna a bomba il titolo di Repubblica. Bonaccini l’ha presa alla larga, ma ha fatto capire che il ragionamento della segretaria non lo convince: “Quando Elly Schlein dice che non devono essere le correnti del Pd a fare le liste per le elezioni europee, io non posso non essere d’accordo”, ha premesso prima di precisare però come “in ogni caso” sia “importante che decidiamo insieme, proprio per la pluralità di cui il Pd ha bisogno”. Un messaggio che pare sia arrivato a destinazione. Sarebbe infatti in cantiere un incontro a breve per parlare di europee. D’altronde la prossima settimana dovrebbe riunirsi la direzione del partito per dare il via libera alle liste, e tutti paiono intenzionati a evitare la conta. Più diretta Picierno: “Tutto serve, tranne che usare la questione morale come una clava per dire ‘ok, ora comando io'” e “questo attribuire l’origine di ogni male alle correnti mi pare un po’ uno scaricabarile noioso. E che ha annoiato. Torniamo seri, per pietà”. Anche Gianni Cuperlo non vuole “lezioni di moralità dal Movimento 5 Stelle o da altri. Con la stessa sincerità – ha aggiunto – dico a chi siede da anni nelle istituzioni di astenersi dall’additare aree culturali e correnti come la fonte di ogni regressione etica”. Pd e M5s restano distanti. Conte è tornato a replicare alla segretaria Schlein: “Il concetto di lealtà deve essere maneggiato con cura per l’igiene della politica. Dobbiamo essere leali coi valori che declamiamo quando andiamo in tv, per cui di fronte a certe inchieste che vanno a toccare l’inquinamento del voto e scambi di favori con la malavita, penso che la politica non possa mettere la testa sotto la sabbia, altrimenti sarebbe una politica malata”. Il riferimento è al caso Bari, dove il M5s si è ritirato dalle primarie, continuando ad appoggiare la candidatura a sindaco di Michele Laforgia. La situazione è di stallo: corre Laforgia e corre Vito Leccese, appoggiato dal Pd. “Siamo candidati tutti e due – ha detto Laforgia – Un altro o un’altra candidata sinora non ci sono. Ma il vero rischio è che non ci facciano votare proprio, è nell’aria, quantomeno la data del voto potrebbe essere rinviata”. Leccese resta disponibile “a fare un passo indietro – ha detto – ma lo dobbiamo fare insieme sia io che Laforgia per cercare un candidato unitario”. Amaro il commento del sindaco Antonio Decaro: “Poteva essere un laboratorio politico: a Bari sarebbe stata la prima volta che il M5s faceva le primarie insieme al Pd e alla coalizione del centrosinistra. Purtroppo così non è stato”.
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