di Erika Noschese
A meno di una settimane dal voto regionale in Campania, l’atmosfera si fa sempre più concitata. Grande partecipazione si registra per le iniziative legate alla candidatura di Franco Picarone, consigliere regionale uscente e Presidente della Commissione Bilancio. In un’intervista telefonica, Picarone riflette sul lavoro svolto, a partire dal risanamento dei conti regionali, e traccia la rotta delle priorità future: politiche sociali, riforme strutturali e il ruolo del PD all’interno della coalizione, in vista di una nuova amministrazione.
Onorevole Picarone, siamo agli sgoccioli di questa campagna elettorale: mancano ormai meno di quindici giorni. C’è grande attenzione verso la sua candidatura, anche le inaugurazioni dei comitati elettorali stanno riscuotendo grande partecipazione.
«Sì, in realtà quello che vedo è che cresce l’entusiasmo. Vedo una campagna elettorale in crescita e si allarga il livello di attenzione nei miei confronti. Si aggiungono “pezzi” e questo è un segnale molto positivo e incoraggiante».
Lei riparte dagli anni in Consiglio Regionale da Presidente della Commissione Bilancio, e consegna una Regione con i conti in ordine. C’è qualcosa che magari avrebbe voluto fare prima di terminare questa legislatura?
«Ci sono tante le cose che bisogna fare ancora, perché la Regione Campania viveva una situazione di disastro assoluto in tanti settori. Diciamo che abbiamo rimesso in piedi un paziente che, come ha detto la Corte dei Conti, è migliorato tantissimo ma è ancora convalescente. Ovviamente, tutto questo significa completare il lavoro. Dobbiamo ancora di più e meglio performare per le liste di attesa, perché, pur avendo avuto sensibili miglioramenti, la situazione lo richiede. Dobbiamo riversare, per esempio, tutti i dati completamente sul fascicolo sanitario elettronico che abbiamo realizzato. Penso, per esempio, alla legge sulla famiglia dove abbiamo stanziato 30 milioni con varie misure, la più importante quella del bonus per il secondogenito, che ha solo la Regione Campania. Però, dobbiamo istituire la figura del consulente familiare, che è una delle cose che mancava e che deve riguardare tutti i provvedimenti della Regione per mettere al centro sempre la famiglia. Questi sono degli esempi di cose che bisogna fare e completare, però abbiamo fatto una fila di cose lunghissima che sono una vera e propria rivoluzione per la Regione Campania. Penso, per esempio, al trasporto gratuito degli studenti, che ha solo la Regione Campania da dieci anni e che riguarda 160.000 studenti. Penso allo sport gratuito per i minori, che è una misura che ha solo la Regione Campania. Penso allo psicologo di base, che è una misura che ha solo la Regione Campania, per citare tre istituti di civiltà, di sostegno al diritto allo studio, di benessere per i figli e di benessere per i nostri ragazzi, soprattutto i giovani che dal Covid sono usciti in una situazione non ottimale per quanto riguarda la salute psichica e il disagio giovanile. Sono tutte cose di cui andiamo orgogliosi, ovviamente, e ce ne sono tantissime altre che abbiamo fatto e che dobbiamo fare ancora. La Regione si è rimessa in cammino e non la dobbiamo far tornare indietro».
Numerose, come lei elencava, sono state le misure adottate a favore dei cittadini, ma soprattutto delle fasce deboli. In caso di riconferma, quale sarà la sua priorità? Da dove intende ripartire?
«Intendo ripartire soprattutto dalle politiche sociali e dalle misure per la persona. Penso alle tariffe per la gestione delle case alloggio o delle strutture sociali del socio-sanitario, che sono ferme al 2011. Penso a misure di contrasto al dumping contrattuale e per il salario degli operatori della sanità e del sociale. Penso a tutto quello che dobbiamo fare come riforma del Terzo Settore, per esempio; questo è un settore che mi interessa molto. E ovviamente, continuare nel lavoro di risanamento del bilancio dell’ente e lavorare per la sanità della Regione Campania. Poi per il resto, diciamo che la mia collocazione come Presidente della Commissione Bilancio mi ha dato una visione a 360 gradi. Credo di poter dare un contributo su tutti i temi, anche le attività produttive, la formazione. Non mi tirerò indietro rispetto a nulla, come è mio costume».
Come immagina la Campania del domani, che riparte da un nuovo Presidente?
«Immagino un governo di coalizione, un Presidente attento a dare forza e ruolo alle forze politiche. Non veniamo tutti dallo stesso credo politico, abbiamo un’impostazione differente, però abbiamo trovato una quadra programmatica e credo che il compito del Presidente sarà soprattutto rispettare l’apporto programmatico di ciascuna forza. Noi del PD, in particolare quelli che vengono dall’esperienza di questi dieci anni, siamo portatori di una visione di governo regionale fatta di concretezza, di attenzione, di ascolto ai problemi della comunità e del territorio. Abbiamo consapevolezza di quello che ci vuole per portare avanti le opere fatte e anche migliorare la situazione della Regione Campania. Quindi, noi abbiamo soprattutto questa esigenza di rispettare i territori, difendere Salerno e la nostra provincia perché abbiamo equamente ripartito le risorse e completare una grande opera che ha portato benefici e una rivoluzione nella gestione politica in Regione».
Roberto Fico potrà essere il nome giusto, secondo lei, per guidare la Regione e soprattutto per portare avanti quanto fatto in questi dieci anni di governo?
«Lui vanta una grande esperienza politica, quella derivante dall’essere stato Presidente della Camera per cinque anni. Ciò gli ha conferito questa capacità di mediazione tra le forze politiche, tra i gruppi parlamentari, tra Camera e Senato, Camera e Governo. Diciamo che questo lo aiuterà sicuramente nella gestione di un governo di coalizione. Non ci sarà una guida forte, ovviamente, quale era quella di De Luca che ci guarderà dall’esterno e ci darà indirizzi sicuramente. Ci sarà un governo di coalizione in cui avranno più ruolo i singoli consiglieri regionali e le forze politiche che fanno parte della coalizione di maggioranza. Lui dovrà mettere in campo la sua esperienza, soprattutto di coordinatore della maggioranza e di guida sulla base del programma che abbiamo condiviso».
Un’ultima domanda: perché scegliere il PD, ma soprattutto perché scegliere Franco Picarone?
«Scegliere il PD perché è il baricentro di questa coalizione, il portatore di questa visione di concretezza che al centro mette i problemi della Campania e dei cittadini. E Franco Picarone perché non ha bisogno di tempo per dare il suo contributo: conosce bene i meccanismi della Regione, ha contribuito ai risultati dei dieci anni dell’esperienza De Luca e quindi questo, credo, sia il miglior modo per considerare utile il voto a Franco Picarone nei prossimi cinque anni, anzi dieci, perché noi andiamo avanti e siamo oltre».





