MERCATO SAN SEVERINO. E’ un importante punto di riferimento sul territorio della Valle dell’Irno e non solo: si tratta dell’Associazione Sos Antiracket Antiusura APS, presieduta da Tommaso Battaglini, con il prezioso contributo legale dell’avvocato Antonio Picarella, esperto di diritto penale che cura la parte di eventuali giudizi che le vittime di usura o estorsioni intendono promuovere per ottenere giustizia. 15 anni di attività dell’Associazione Sos Antiracket Antiusura APS. Lei, avvocato Picarella è il responsabile legale. Può tracciarci in sintesi un bilancio di questi 15 anni? “Da quando nel 2011, sono stato invitato dal presidente Tommaso Battaglini a dirigere l’ufficio legale dell’Associazione, ci siamo occupati di decine di casi di usura e estorsione sul territorio della provincia di Salerno, ma non solo. Il bilancio può dirsi senz’altro positivo se si guarda ai tanti imprenditori, commercianti, ma anche liberi professionisti e privati cittadini che abbiamo assistito nelle diverse fasi del procedimento penale e nei diversi gradi di giudizio, fino in Cassazione. Nello stesso tempo, non si può non guardare con preoccupazione ai fenomeni criminali fanno da sfondo a questi crimini, diventati negli anni sempre più difficili da accertare e contrastare, perché le tecniche adottate dalle organizzazioni criminali sono diventate negli anni più sofisticate. Se in passato le estorsioni destavano un certo clamore, per il modo venivano messe in atto, oggi le modalità di azione sono più complesse, più difficilmente individuabili da parte di chi indaga. Oggi più che in passato, per esempio, si punta ad aggredire la vittima con un’azione giudiziaria per il recupero di un credito in realtà inesistente, anziché ricorrere immediatamente alla minaccia o alla violenza a mano armata. Si costringono le vittime a sottoscrivere atti di riconoscimento di debiti fasulli o sproporzionati, ipoteche immobiliari volontarie che nascondo patti usurai imposti con la forza nei confronti di persone economicamente fragili o che, semplicemente affrontano una crisi di liquidità anche temporanea”. Restringendo il campo all’anno in corso. Quante volte siete intervenuti dall’inizio dell’anno ad oggi in tutto il territorio della Provincia di Salerno? “Secondo un modello organizzativo che abbiamo consolidato negli anni, l’intervento si realizza sia sul piano della prevenzione che in quella del contrasto ai reati. Dai primi mesi del 2025, L’Associazione ha preso in carico 14 persone, che sono state inserite in un progetto della Regione (P.O.R. Campania FSE+ 2021-2027) di adozione sociale per le vittime di usura ed estorsione e soggetti sovra indebitati a rischio usura. Nel contempo, l’Ufficio legale è impegnato in diversi processi pendenti dinanzi ai tribunali del distretto e in Cassazione, per la difesa delle vittime di reato che si costituiscono parte civile. In questi processi l’Associazione Sos Antiracket Antiusura si costituisce parte civile anche iure proprio, ovvero come parte coinvolta in via diretta nel processo, perché portatrice di un interesse riconosciuto e tutelato dall’ordinamento”. Per quanto riguarda il territorio della Valle dell’Irno, si sono verificati episodi di racket o usura? Se sì, quanti? “Non è naturalmente possibile entrare nei dettagli, ma questi reati non sono sconosciuti al nostro territorio. Di recente, abbiamo affrontato un processo delicato a difesa di una vittima di usura, che si è concluso con la condanna, ormai definitiva, dell’autore del reato. E la persona offesa, dopo questa esperienza drammatica, ha lentamente ripreso in mano la sua vita da un punto di vista personale e professionale. Queste esperienze, specie quando si risolvono in modo positivo per le vittime, segnano in modo significativo e indelebile il percorso professionale di un penalista come me che, per reati diversi da questi, è chiamato il più delle volte a difendere e assistere gli indagati e gli imputati. Più in generale, posso affermare che l’associazione, grazie all’impegno e alla presenza sul territorio del Presidente Battaglini, è in costate contatto con le istituzioni locali e le forze dell’ordine per un monitoraggio continuo di situazioni e fenomeni che rappresentano, anche nella Valle dell’Irno, dei campanelli di allarme. Per un’azione più efficace e capillare sono stati sottoscritti dei protocolli, per esempio con il Comune di Fisciano – e altri sono in programma – attraverso i quali giungono all’Ufficio Legale richieste di consulenza e assistenza. Non sempre queste segnalazioni e richieste di aiuto si trasformano in denuncia, perché resta un clima di timore, e talvolta anche di disagio e pudore, che non aiuta a far emergere le storie criminali di cui le persone sono vittime. Anche per questo motivo, l’Associazione si avvale, grazie al progetto regionale di cui parlavo prima, anche di psicologi in grado di aiutare le persone a parlare delle proprie esperienze, spesso traumatiche”. Come pensate sia giusto agire per arginare il fenomeno del racket e dell’usura? E quali iniziative avete messo in campo? “Lo Stato interviene con diversi strumenti di tutela, anche economica, per dare sostegno alle vittime del racket e dell’usura che trovano il coraggio, anche grazie all’affiancamento delle Associazioni, di denunciare o testimoniare i soprusi subiti. Questo tipo di intervento, a m io avviso, resto un caposaldo nella lotta ai crimini economici a danno delle imprese. Ritengo che lo Stato debba fare un passo in avanti e estendere questo sistema di tutele anche alle famiglie, e quindi ai privati che non esercitano un’attività economica. In questo quadro, ritengo le Associazioni di settore, regolarmente iscritte negli appositi registri delle prefetture italiane, sono chiamate anche ad un compito – spesso non facile – di “filtro” delle richieste di aiuto per arginare il pericolo che tali benefici vengano strumentalizzati da chi non ha i requisiti e far si, invece, che le risorse disponibili siano più agevolmente fruibili dalle vittime di reato che ne hanno diritto.
In ordine alle iniziative messe in campo, da anni ormai l’Ufficio legale e gli esperti che prestano la loro professionalità all’ Associazione sono impegnati su tutto il territorio regionale in attività di formazione destinate a diversi target, ritenuti strategici per un’efficace azione di prevenzione e contrasto. In questo quadro si inseriscono i talk sulla legalità che periodicamente promuoviamo nelle scuole, gli incontri formativi e di approfondimento con gli studenti universitari e con le forze dell’ordine. Fare formazione e informazione aiuta a conoscere i fenomeni criminali di cui stiamo parlando. Accanto a queste iniziative, è necessario continuare con l’azione di contrasto al fianco delle vittime che hanno bisogno di non sentirsi sole nei procedimenti e nei processi penali in cui sono coinvolte”. Un’attività intensa, con un sodalizio solido formato da uomini e donne che credono in quello che fanno a tutela dei più deboli.
Mario Rinaldi





