di Andrea Pellegrino
L’architetto Marta Santoro non poteva firmare la relazione geologica ed idrogeologica per il comparto di Santa Teresa. E’ una delle innumerevoli criticità evidenziate nella relazione tecnica disposta dalla Procura di Salerno ed affidata ai consulenti tecnici Luigi Boeri e Riccardo Ciuti. L’architetto Santoro, iscritta sul registro degli indagati per i crolli verificatosi in Piazza della Libertà, è il direttore dei lavori della mega piazza – attualmente sotto sequestro insieme al Crescent – e come tale non poteva firmare la relazione riguardo alle indagini geologiche ed idrogeologiche dell’area, che di competenza è di un geologo.
Tale relazione – scrivono i consulenti della Procura – «non poteva essere sottoscritta da tale tecnico perché contraria alle disposizioni di legge in materia di tutela dell’esercizio professionale, contraria agli indirizzi del massimo organo di controllo, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori».
«AI contrario – proseguono – la relazione geologica competeva, e compete ad oggi, al geologo, mentre la relazione geotecnica è di competenza del progettista dell’edificio, architetto o ingegnere».
Una illegittimità commessa che i consulenti estendono in capo anche agli organi comunali, al responsabile del procedimento e al dirigente dell’ufficio tecnico che avrebbero così «validato il progetto senza rilevare la criticità registrata». Ma non solo. A prescindere della vicenda relativa alla competenza e ai titoli abilitativi a sottoscrivere la relazione, i consulenti evidenziano anche criticità in merito agli aspetti delle «impermeabilizzazioni delle fondazioni». Nonostante l’accertamento di una «falda freatica – dicono i consulenti – le stime effettuate a base del progetto sarebbero smentite dall’assenza di una elaborazione del livello piezometrico effettuata su base bibliografica».