di Arturo Calabrese
Terremoto politico a Perdifumo. Il consigliere Carlo Di Muoio lascia dopo circa dieci mesi dalla sua elezione. In effetti, in questo periodo di lui si ricorda davvero poco, ad esclusione degli attacchi via social a colleghi amministratori di comuni limitrofi e alla stampa.
Per il resto, Di Muoio ha inciso in maniera minima, se non addirittura nulla, nella vita politica e amministrativa del centro dell’interno. Le dimissioni da consigliere comunale, dunque, sono l’unico atto che è riuscito a produrre e che può avere una qualche ricaduta di nota. Scricchiola, in maniera molto seria, la maggioranza guidata dal sindaco Vincenzo Paolillo.
Tre consiglieri di maggioranza e cioè Francesco Coccorullo, Massimiliano Cauceglia e Vincenzo Apicella hanno deciso di formare un gruppo a parte che si dichiara autonomo. I tre hanno anche presentato al protocollo dell’ente comunale molte richieste di accesso agli atti perché vogliono vederci chiaro su molte vicende. Si apprende che questa decisione è stata presa dopo che spesso la stampa si è occupata di Perdifumo per articoli di certo non lusinghieri.
I consiglieri vorrebbero che si faccia luce su diverse questioni legate a Palazzo di Città. Ci sarebbe, poi, il nodo Andrea Russo. Per di lui, come sempre, menzione a parte. Unico nella storia ad aver sfiduciato sé stesso nella sua qualità di assessore alla Comunità Montana Alento Monte Stella per poi sottoscrivere una nuova mozione che lo vedeva nuovamente coinvolto come fosse il nuovo.
Da sottolineare, poi, che il giorno dopo la sua firma in appoggio a Michele Apolito come nuova guida dell’Ente, la moglie Ghelmina Maria Pepe si è iscritta al concorso bandito dal comune dove lo stesso è sindaco. Coincidenze forse, o forse no.
Russo, si diceva, sembrerebbe molto titubante sulla sua permanenza in seno alla giunta della Montana e starebbe pensando di lasciare soprattutto dopo quanto accaduto, pare, nei giorni scorsi a Palazzo Cagnano e cioè la visita della Guardia di Finanza. Nuove elezioni anticipate a Perdifumo dopo solo un anno? Ecco il Rinnovamento Democratico di cui tanto si parlava.