di Red.Cro.
Sgozzò l’amico e connazionale Elman Soriy, 35 anni, dopo una banale discussione sulla musica da ascoltare in cuffia.La Cassazione conferma per Youssef El Khalidi, marocchino, condanna a 15 anni di reclusione. L’assassino gli recise la carotide con il coccio di una bottiglia di birra nel parcheggio del Decathlon all’uscita dell’A2. In primo grado, con giudizio abbreviato, El Khalidi era stato condannato a trent’anni mentre nel giudizio di appello gli erano state riconosciute le attenuanti. Nei due gradi di giudizio l’omicida si è sempre difeso sostenendo che si trattò di un incidente. Soriy – secondo la sua versione – sarebbe caduto durante la lite e finito sui cocci di vetro. Dopo aver mangiato un pasto offerto dai volontari del posto, erano andati via, fermandosi sotto il chioschetto-bar che, in quel periodo, era chiuso per ristrutturazione. Dalle indagini emerse che il colpo mortale a Soriy fu inferto durante la colluttazione. I due marocchini avevano iniziato a litigare alcuni metri prima del punto di ritrovamento del cadavere. La vittima morì dissanguato pochi minuti dopo la ferita e fu ritrovato in una pozza di sangue. L’assassino fu arrestato il giorno dopo dai carabinieri della compagnia di Battipaglia. Aveva rispettato l’impegno quotidiano, si era presentato alla mensa consumare il pasto di mezzogiorno come se nulla fosse. A portare i carabinieri sulle tracce di El Khalidi furono le testimonianze di alcune testimoni che li avevavo visto andare via insieme dopo aver pranzato. La tragedia si consumò in pochi minuti. I marocchini arrivarono alle mani per futili motivi. El Kahlidi, accecato dai fumi dell’alcool, come la vittima, colpì il connazionale alla gola. Ora la sentenza è passata in giudicato.