NOCERA INFERIORE. Inchiesta sul Distretto industriale di Nocera Inferiore: indagati il presidente Aniello Pietro Torino, il segretario e due ex dipendenti dell’Ente, entrambi volti noti alla politica.
Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori della procura di Nocera Inferiore due noti esponenti politici angresi che sarebbero stati pagati ma di fatto non avrebbero quasi mai lavorato presso il Distretto oltre a dubbie spese dell’Ente da parte dei gestori.
L’inchiesta del pm Giuseppe Cacciapuoti e del luogotenente Alberto Mancusi della sezione di pg dei carabinieri ha portato ieri mattina alla perquisizione delle abitazioni dei quattro indagati e di Palazzo Marciani a Roccampiemonte dove ha sede l’Ente.
Acquisita documentazione presso gli uffici amministrativi della Regione Campania a Napoli, della Provincia di Salerno, del Comune di Roccapiemonte e della Camera di Commercio salernitana.
Alcuni documenti sono stati acquisiti anche allo studio del commercialista che segue il distretto. L’indagine ruota intorno a seicentomila euro spesi durante gli ultimi cinque anni dall’ente che era quasi dormiente fino all’amministrazione provinciale retta da Edmondo Cirielli che lo rifinanziò e , nel 2010, nominò Torino quale suo delegato. In quell’occasione la Provincia stabilì un’erogazione annua di duecentomila euro. Soldi che, in buona parte, sarebbero stati utilizzati quantomeno in modo discrezionale e per finalità che si presuppone diverse da quelle previste dallo statuto. E’ il caso ad esempio come di alcune elargizioni date ad associazioni o a feste patronali.
Da chiarire anche l’utilizzo del bancomat relativo al conto del distretto con prelievi pressochè giornalieri di contanti che per ora non risultano giustificati.
Sempre con il bancomat sarebbero stati pagati conti per negozi di elettronica e di altro genere.
L’indagine è partita da un procedimento penale in cui uno degli indagati era sotto inchiesta per una presunta falsa testimonianza resa nell’ambito di un giudizio di lavoro. Sempre in questo procedimento emergeva che erano stati assunti due politici di Angri e pare che all’interno del distretto non svolgessero di fatto alcuna concreta mansione tant’è che per loro è scattata anche l’accusa di abuso d’ufficio in concorso.
L’intera vicenda sotto inchiesta è racchiudibile nel periodo successivo alla nomina di Torino e fino a poco prima dell’entrata in scena della nuova amministrazione retta da Giuseppe Canfora, attuale presidente della Provincia.
Torino è persona molto nota nell’ambito politico di Roccapiemonte ed esponente di una famiglia di centrodestra, fratello del consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Gerarda Torino e cognato di Michele Torino recentemente finiti sotto inchiesta della Procura di Napoli sui rapporti di favori che sarebbero stati garantiti dal giudice Mario Pagano, anche egli rocchese nell’ambito di alcuni procedimenti civili.