di Marco De Martino
SALERNO – E’ il giorno decisivo decisivo per il futuro della Salernitana. La finestra concessa dalla società granata a Paulo Sousa (nella foto di Gambardella) per riflettere sulla possibilità di recedere dal contratto biennale ratificato dieci giorni fa si chiuderà oggi: una scadenza che segna ormai l’inevitabile epilogo della telenovela, in un senso o nell’altro. E’ difficile, se non impossibile fare previsioni vista l’imprevedibile evoluzione della vicenda negli ultimi giorni, ma analizzando le motivazioni, da una parte della Salernitana e dall’altra di Paulo Sousa, si può ipotizzare che il tutto possa chiudersi con una stretta di mano seppur senza il classico sorriso di rito.
IERVOLINO PRONTO A “PERDONARE” SOUSA La Salernitana, in un primo momento urtata dal comportamento del suo allenatore, non trarrebbe alcun vantaggio dall’interruzione del rapporto appena prolungato di due stagioni. Se così fosse infatti, si andrebbe nella direzione opposta a quello che è il progetto societario illustrato da De Sanctis in conferenza stampa ed orientato ad una sensibile riduzione dei costi. Esonerare Paulo Sousa vorrebbe dire pagare profumatamente un allenatore comunque di buon livello come il portoghese ma anche di trovare e mettere sotto contratto, con un ulteriore ingaggio magari anche superiore a quello percepito da Sousa, un altro allenatore che in ogni caso non garantirebbe la continuità tecnica necessaria per un club come la Salernitana che intende proseguire il proprio percorso di crescita.
IL TECNICO VERSO LA PERMANENZA Dal canto suo Paulo Sousa, a meno di clamorose chiamate dell’ultima ora da parte di altre società, non trarrebbe vantaggi da una rescissione unilaterale, sia perché dovrebbe comunque versare il milione di euro previsto dalla clausola, sia perché rimarrebbe a spasso dopo aver faticosamente ricostruito la propria immagine grazie ai cinque mesi di ottimo lavoro svolto a Salerno. Difficile, se non impossibile, che il trainer di Viseu possa accettare la rescissione consensuale visti i due anni di prolungamento appena scattati dopo che il club di Iervolino ha deciso di far valere l’opzione a mezzo pec. Ci sarebbe qualche timida pista che porta all’estero (ad esempio è tornato in auge il Marsiglia a caccia del successore di Igor Tudor) ma pare che Paulo Sousa abbia intenzione di continuare in Italia dopo tanti anni trascorsi a fare il globetrotter.
SULLO SFONDO PIRLO Dunque tutto lascia credere ad una ricomposizione, anche se dolorosa e che potrebbe lasciare pericolosi strascichi, tra le parti. A Danilo Iervolino toccherà l’ingrato compito di cercare di fare lo stesso tra Sousa ed i tifosi granata, sentitisi legittimamente traditi dal comportamento del tecnico lusitano, non ovviamente per motivi campanilistici come qualcuno ha troppo frettolosamente ipotizzato ma soprattutto per il blitz in gran segreto dell’allenatore all’indomani della festa in Piazza della Concordia condita dalle parole d’amore e di fedeltà per i colori granata. La situazione, comunque, resta e resterà in bilico fin quando non scadranno i termini previsti dal contratto per la richiesta di recesso. Fino ad allora rimarrà sullo sfondo la figura di Andrea Pirlo, successore designato di Paulo Sousa fino a qualche ora fa e che è pronto ad insediarsi nel caso avvenisse l’ennesimo, clamoroso, colpo di scena. Una possibilità che ormai tutti, dai tifosi fino allo stesso Danilo Iervolino, non si augurano affatto. La nuova stagione è ormai alle porte e la Salernitana deve iniziare a pensare concretamente al proprio futuro. Un futuro che dovrebbe essere ancora legato a quello di Paulo Sousa.